Cronaca

Via 100 mila euro dalla cassa, dieci mesi alla commessa infedele

E’ stata condannata a 10 mesi di reclusione e 700euro di multa (pena sospesa), Anna De Padova, 47 anni, napoletana residente a Cremona, ex commessa della tabaccheria di via Tonani finita a processo per appropriazione indebita per aver sottratto quasi 100.000 euro. Nella sentenza, il giudice Maria Stella Leone non ha riconosciuto l’aggravante del rilevante danno economico. “Aspetto di leggere le motivazioni e poi valuterò se ricorrere in appello”, ha commentato l’avvocato della difesa Fabio Galli.

Per più di un anno l’imputata, dal marzo del 2008 commessa nella tabaccheria di Giacomo (attivita’ chiusa nel 2010), prima come collaboratrice saltuaria, poi, dal 25 febbraio del 2009, regolarmente assunta, si era intascata 27 confezioni di gratta e vinci del valore di 8.100 euro e di ricariche telefoniche per 695 euro. Aveva anche effettuato ricariche sulla propria carta Bancoposta per l’importo di 392 euro e si era impossessata di 930 euro relativi ad una giocata al lotto fatta presso l’esercizio commerciale. Non solo: aveva preso di mira anche i contanti della cassa: oltre 85.000 euro l’importo complessivo sottratto, così pure stecche di sigarette.

Ad incastrare la commessa ‘infedele’, che in negozio ha lavorato fino al 25 agosto del 2009, erano state le immagini delle telecamere che il titolare della tabaccheria aveva fatto installare dopo essersi accorto degli ammanchi.

All’inizio la denuncia era stata presentata contro ignoti. “Verso il mese di luglio del 2008”, ha spiegato il titolare della tabaccheria in sede di denuncia, “ho constatato un vertiginoso calo delle mie entrate rispetto ai fatturati corrispondenti ai mesi degli anni pregressi”. Giacomo aveva attribuito un tale decremento di guadagni alla crisi economica che aveva colpito la società, poi invece, grazie ad alcune verifiche e alle immagini delle telecamere fatte installare il 28 luglio all’interno della rivendita e del magazzino, il tabaccaio aveva scoperto che a derubarlo era proprio la sua dipendente, che “durante l’orario di servizio effettuava una serie impressionante di operazioni non autorizzate, veri e propri furti e appropriazioni indebite di denaro contante contenuto all’interno dei cassetti e dei registratori di cassa, intere confezioni di gratta e vinci e stecche di sigarette”.

La donna aveva inoltre effettuato “indebite ricariche telefoniche a numeri personali utilizzando i terminali presenti in tabaccheria ed in alcune occasioni era arrivata persino a ricaricare la propria carta Bancoposta con somme di denaro poi non corrisposte”, comprese “ingenti giocate al lotto utilizzando i terminali della rivendita senza poi corrispondere il denaro giocato”.

Sara Pizzorni

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