Cronaca

Scarsa igiene, acqua putrida, carcasse sotto terra: sequestri a Scodinzolandia Ecco i dettagli del blitz della polizia

Sopra e in basso: immagini dei cani, di Scodinzolandia, della conferenza stampa e del blitz (alcune estratte dai video registrati dalla polizia)

AGGIORNAMENTO – Un altro scandalo, dopo il canile di Cremona, finito nell’occhio del ciclone per le presunte uccisioni e maltrattamenti su animali di cui cinque persone devono rispondere a processo, si abbatte su un’altra struttura che ospita cani, gatti e altri animali da compagnia. Il blitz con perquisizione e sequestri questa volta è scattato a Scodinzolandia, cha ha sede a Costa Sant’Abramo. L’intervento, messo in atto dalla squadra mobile della polizia con la collaborazione del corpo forestale e dell’Asl, è scattato nella mattinata di venerdì e rientra in un’indagine (definita complessa dagli uffici di via dei Tribunali) partita dopo segnalazioni e denunce di cittadini (raccolte nei mesi scorsi e senza secondi fini legati magari ad attività concorrenti secondo quanto spiegato in Questura) riguardanti presunti casi di maltrattamenti e truffe nel centro che si occupa di servizi di accoglimento temporaneo di animali e di adozioni di animali abbandonati.

I poliziotti – come spiegato sabato mattina in una conferenza stampa in Questura dal dirigente della squadra mobile Nicola Lelario, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione del corpo forestale – hanno proceduto con il sequestro di un’area per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (illecito penale) e 13 cani sono stati conseguentemente affidati al canile comunale (se sarà dimostrato che lo stato di salute di questi cani è stato compromesso dal modo in cui sono stati ospitati l’illecito diventerà quello più grave di maltrattamenti). Altra porzione del centro sequestrata per illeciti amministrativi sempre legati alla gestione degli animali (in parole povere le condizioni non erano adeguate ma non così gravi da far scattare la procedura per l’illecito penale): questo secondo provvedimento coinvolge una cinquantina di cani, per i quali è stato disposto, come prevede la legge, la custodia al titolare del centro ma con prescrizioni e controlli. Per quanto riguarda le condizioni che hanno portato ai sequestri si parla ad esempio di situazioni generali e igieniche non adeguate, di cani mantenuti in area sgambatura (dove dovrebbero rimanere solo temporaneamente), di ciotole con acqua putrida. Sotto sequestro anche documenti e un computer, sul quale sono previsti accertamenti.

Inoltre in una zona perimetrale dell’area, scavando sulla base di una segnalazione raccolta dai poliziotti, sono stati trovati sei corpi senza vita di cani e numerose ossa. Il titolare del centro – un 45enne che respinge tutte le accuse e si dice intenzionato a chiarire la situazione – ha cercato di giustificarsi e per quanto è stato ritrovato sotto terra ha sostenuto che si tratta di resti risalenti a prima del suo arrivo con Scodinzolandia nell’area (2009). Gli investigatori, alla luce delle condizioni delle carcasse (come spiegato in conferenza stampa sono presenti ancora resti di pelle e muscolatura) sospettano però che i corpi dei cani siano stati sotterrati più recentemente (per le ossa il discorso sembra essere diverso). Accertamenti potranno fare chiarezza. Su questo punto l’ipotesi prevista dalla legge è smaltimento illecito di rifiuti. Gli investigatori, è stato spiegato in Questura, punteranno la lente anche sui presunti casi di truffe (si parla di cani che sarebbero stati affidati a famiglie senza avvisi circa condizioni fisiche precarie e casi di richieste irregolari di denaro in cambio del cane da adottare).

 

Alcuni dei cani che erano ospitati a Scodinzolandia e sono stati trasferiti al canile comunale
La struttura sequestrata (foto Francesco Sessa)

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