Cronaca

Spaccia nell'azienda dove lavora, arrestato dai carabinieri operaio 42enne Appostamento di militari-infiltrati

Un operaio 42enne è finito in arresto per spaccio all’interno dell’azienda dove stava lavorando. L’operazione è firmata dai carabinieri di Pizzighettone, che hanno bloccato l’uomo e sequestrato diverse decine di grammi di stupefacente dopo un servizio mirato durante il quale si sono confusi tra le maestranze dell’impresa per poi entrare in azione. Il 42enne è stato tratto in arresto in flagranza nel tardo pomeriggio di lunedì. Si tratta di un operaio della “Carlo Colombo”, azienda operante nel settore del rame, l’anno scorso teatro di una rapina simulata secondo le indagini (via un ingente quantitativo di rame), colpo che sarebbe stata messa in atto con la complicità di alcune guardie giurate.

Il 42enne, noto alle forze dell’ordine per trascorsi nel mondo degli stupefacenti, secondo quanto ricostruito dai carabinieri aveva avviato una fiorente attività di spaccio tra i suoi colleghi. I militari – fanno sapere dal comando – dopo aver raccolto indiscrezioni circa l’illecita attività, hanno effettuato ieri, come detto, un servizio mirato confondendosi tra le maestranze dell’azienda. Il 42enne è stato colto mentre cedeva 20 grammi di hascisc a un 29enne e a un 22enne. Immediato l’intervento dei militari che, coordinati dal maresciallo Andrea Spatola, comandante della Stazione dell’Arma di Pizzighettone, ha consentito di bloccare l’illecita attività e di recuperare lo stupefacente oggetto della cessione. La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire e sequestrare altri 25 grammi della stessa sostanza che l’arrestato aveva con sé, oltre a una bilancia di precisione e denaro contante per 800 euro, ritenuto provento dell’attività di spaccio. L’uomo, come disposto dal pm Francesco Messina, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di convalida dell’arresto e delle successive azioni dell’autorità giudiziaria. I vertici dell’azienda (estranea alla vicenda) appresa la notizia dell’arresto – sottolineano dal comando – si sono mostrati dispiaciuti della vicenda ma determinati a offrire, come già fatto, la massima collaborazione agli investigatori.

Sostanza stupefacente e materiale sotto sequestro

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