Cronaca

La querelle sul Mazzolino porta Comune e Conservatore davanti al giudice

Conservatore della Pinacoteca e Comune ai ferri corti. Non è la prima volta che succede e la storia si ripete con l’attuale conservatore, Mario Marubbi. Le due controparti si troveranno davanti al Giudice del Lavoro il prossimo 6 giugno. Il primo sostiene di essere stato oggetto di una sanzione disciplinare non giustificata; la dirigenza del settore Cultura ritiene l’esatto opposto. All’origine della controversia ci sarebbe il giudizio espresso dal professionista durante il convegno di presentazione di un evento importante per la civica Pinacoteca: il ritorno nelle sale espositive della tavola di Lodovico Mazzolino raffigurante la Madonna in trono. Era il dicembre 2012: in un museo civico gremito di personalità, convenute per salutare la fine di un accurato restauro, durato quattro anni,  eseguito da CrForma con la supervisione dell’Opificio delle Pietro Dure, il professor Marubbi lanciò un pesante dubbio. La tavola potrebbe non essere veramente del Mazzolino, pittore attivo tra Ferrara e Bologna nei primi decenni del Cinquecento, le cui opere, prevalentemente a carattere religioso, figurano nei più importanti musei del mondo, dagli Uffizi alla National Gallery di Londra. I dubbi nascevano soprattutto dagli aspetti compositivi dell’opera, che raffigura la Madonna seduta in trono con in braccio il bambino proteso verso l’esterno.  Lo studioso, nell’occasione, aveva lanciato l’ipotesi di un’altra attribuzione, tutta da verificare: il recente terremoto in Emilia Romagna aveva reso impossibile, all’epoca, approfondire la questione presso gli archivi e le chiese della zona.

L’aver messo in dubbio l’attribuzione di un’opera che mancava da Cremona da 27 anni – e attorno alla quale era stato costruito dal Comune uno degli eventi clou dell’anno – costò un richiamo scritto allo studioso. La più lieve delle sanzioni disciplinari previste, ma sufficiente per innescare il ricorso del diretto interessato davanti al giudice del lavoro. Il Comune riteneva che l’uscita dello studioso avesse distolto l’attenzione dall’evento in sé, il ritorno della tavola in Pinacoteca. La Giunta, nella seduta del 15 maggio ha valutato di opporsi al ricorso. Ora se ne discuterà davanti al Giudice del Lavoro.

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