Bimba muore dopo anestesia, indagati tre medici di Crema
Tre gli indagati iscritti nel registro della procura di Cremona nell’indagine del pm Laura Patelli sulla morte di Adelaide Croce, la bambina di un anno deceduta all’ospedale di Crema mentre stava per essere sottoposta a una gastroscopia. Sono i tre anestesisti dell’ospedale: il primario Agostino Dossena e i suoi collaboratori: Paolo Comassi e Antonella Biazzi. L’ipotesi d’accusa è di omicidio colposo. Un atto dovuto. Intanto domani mattina alle 9,30 verrà effettuata l’autopsia. La procura di Cremona conferirà l’incarico ai propri consulenti, i medici legali Alessio Battistini, di Milano, ed Edoardo Cardini, primario di Anestesia pediatrica all’ospedale Maggiore di Milano, già alla Mangiagalli. Questa mattina negli uffici della procura è salito l’avvocato Enrico Pelillo, del foro di Bergamo, che ha incontrato il pm Patelli e ha depositato la sua nomina in qualità di legale della famiglia Croce (l’avvocato Pelillo è anche l’avvocato che assiste la famiglia di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate Sopra trovata senza vita il 26 febbraio 2011 tre mesi dopo essere svanita nel nulla). Ad assistere all’autopsia, domani, ci sarà anche il consulente nominato da Pelillo, il medico legale Andrea Lomi, di Genova. Da qualche settimana la bambina soffriva di problemi legati all’alimentazione, con rigurgiti continui e vomiti. Mercoledì mattina era stata accompagnata in ospedale a Crema per essere sottoposta ad un esame che avrebbe dovuto stabilire se fosse celiaca o se soffrisse di altri problemi gastrici. Con lei c’erano il padre Antonio, la mamma Claudia Costa, che abitano a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, e i nonni. Ma appena le è stato iniettato l’anestetico, la bimba è andata in fibrillazione ventricolare e ha avuto un arresto cardiaco. È stata subito trasferita nel reparto di Terapia intensiva, ma le sue condizioni si sono aggravate con il passare del tempo. Il suo cuore ha definitivamente cessato di battere un paio di ore dopo. La morte potrebbe essere stata causata da un’intolleranza al farmaco anestetico, anche se Adelaide era stata sottoposta a tutti i test preliminari previsti dalle procedure. Piena fiducia nell’operato dei suoi medici è stata espressa anche ieri dal direttore del’ospedale Luigi Ablondi: “Non ho elementi”, ha detto, “per sospettare che ci sia stata una violazione dei protocolli. Nel mentre della rianimazione sono state inoltre effettuate delle lastre per assicurarsi che nessuna anomalia fosse intercorsa durante l’intervento”.
Sara Pizzorni
© RIPRODUZIONE RISERVATA