Lettere

La lunga crisi del commercio in centro storico

da Anselmo Gusperti

Egregio direttore,

Il problema si trascina da troppi decenni: da quando la grande distribuzione entrò prepotentemente in gioco aprendo gli ipermercati alle porte della città. Come? Portando i consumatori automobilisti, sui propri mezzi, nelle vicinanze dei negozi. Si badi bene: non davanti ai negozi (non ci sono auto parcheggiate nelle gallerie degli ipermercati) ma vicino, misure alla mano, a qualche centinaio di metri (passi). Ciò attraverso investimenti cospicui per dotarsi di superfici di parcheggio superiori alla somma delle superfici commerciali interessate. Questo permise alla grande distribuzione di attingere ad un bacino d’utenza anche extra cittadino. Prosperarono e moltiplicarono l’offerta contribuendo ad approfondire gli effetti della crisi dei consumi in generale e del centro storico in particolare. Questa premessa, sicuramente incompleta, porta però ad una conclusione: bisogna(va), ma sono anni che qualcuno lo sostiene invano pensare al centro città come ad un grande meraviglioso centro commerciale già esistente e solo bisognevole di alcuni ritocchi per funzionare bene. Proviamo a immaginare ogni via commerciale di Cremona come se fosse una galleria di un ipermercato e gestirla con gli stessi criteri: basterebbe copiare con intelligenza! Le proposte fatte caddero nel vuoto: si preferì e si preferisce piangere e lamentarsi. Tutto ciò, c’é da dire, in una città i cui abitanti pretendono di parcheggiare sul bancone del bar o del negozio, nell’aula scolastica o dentro la propria cucina, aggravando così anche il problema dell’inquinamento e del traffico. Le città europee delle dimensioni di Cremona hanno provveduto a portare i mezzi vicino al centro storico ma hanno impedito loro di circolarvi e parcheggiarvi. Eppure hanno il commercio cittadino fiorente. Potrei fare un elenco di decine di esempi. Cremona, oltre che violini e gastronomie, ha delle peculiarità uniche: la struttura urbanistica del Centro Storico (anche se mortificata), l’attrattiva di residenza e di vita, la dimensione …. Queste sono ricchezze da valorizzare, come? Confrontandoci, liberandoci dalle sovrastrutture ideologiche e piccoli individualismi che hanno offuscato fino ad oggi la capacità di lettura dei problemi e l’individuazione delle soluzioni: esistono idee, progetti, e, nel caso, possibili investitori……

Anselmo Gusperti
Candidato per il Terzo Polo per Cremona

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