Cronaca

Inchiesta Expo, irregolarità anche per l'ex centrale nucleare di Caorso?

Ombra di irregolarità attorno allo smantellamento dell’ex centrale nucleare di Caorso emergono dalle carte dell’inchiesta sulle tangenti legate (prevalentemente) all’Expo. La novità arriva dagli articoli pubblicati da varie testate nazionali, tra cui Stampa, Repubblica e Corriere. La “banda” di Frigerio finita nel mirino dell’inchiesta si sarebbe mossa anche per un appalto dello smantellamento dell’ex centrale nucleare in modo da favorire la ditta Maltauro. Un problema sarebbe arrivato con il cambio dei vertici Sogin (la società che ha bandito la gara d’appalto) da parte del Governo Letta. Un aiuto sarebbe stato chiesto al sindaco di Caorso, Fabio Callori: “Lui — spiega infatti Cattozzo a Frigerio, come riporta Repubblica — è rimasto in Forza Italia e mi dice: ‘Sai Sergio se mi dicessero che il Coordinatore Provinciale lo faccio io… ‘ (…) Allora io con lui ho fatto questo accordo: lui si fa negare (ndr, dalla Sogin), qualsiasi cosa che chiedono: chiedono i permessi, poi prima o poi glieli darà, però li fa morire. Fino al tentativo di far dire a Alberto Alatri (ex direttore amministrativo di Sogin, ndr) al suo amministratore delegato, se volete io lo chiedo al sindaco attraverso un amico carissimo (che sarei io) se c’è da smuovere un po’ il sindaco di Caorso e a quel punto entriamo in ballo in modo forte all’interno”. Il sindaco di Caorso, sottolinea Repubblica, è stato successivamente nominato vicepresidente regionale di Fi.

Callori, sentito dal quotidiano piacentino Libertà, respinge qualsiasi ipotesi di irregolarità che lo coinvolgono: “In questi anni, per quanto riguarda la centrale nucleare, ho avuto a che fare con amministratori delegati e personaggi di spicco. Ho conosciuto le persone che vengono citate nell’articolo uscito oggi su La Stampa, ma non si è creato con loro nessun rapporto stretto. Non ho fatto nulla di irregolare né ho mai cercato di spingere una situazione piuttosto di un’altra. Bandi, appalti e quant’altro vengono gestiti da Roma, io non posso incidere. Non c’è nessun favore di cui ho beneficiato e non sono stato nominato coordinatore provinciale del Pdl”.

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