Politica

Terzo settore, candidati a confronto Perri si difende: "Riscontri positivi"

Intenso e serrato il dibattito svoltosi nel tardo pomeriggio di giovedì presso il Forum del Terzo settore, con la partecipazione di otto degli undici candidati sindaco: Oreste Perri, Gianluca Galimberti, Laura Carlino, Alessandro Zagni, Pietro Signorini?, Juri Alessandro Brocchieri, Giuseppe Foderaro e Gianluca Galli. Assenti Carmine Scotti, Lucia Lanfredi e Mirko Seniga.

La costruzione di una cittadinanza attiva è uno degli elementi fondanti nella costruzione di una collaborazione tra il Terzo settore e l’amministrazione comunale: questa la premessa con cui Giorgio Reali, presidente del Forum, ha introdotto il dibattito, rimarcando le tematiche presenti nel documento che il Forum stesso ha presentato ai candidati, chiedendo attenzione per le tematiche del sociale. Un documento in cui non manca un attacco alla amministrazione uscente, “Sempre più chiusa nei propri uffici e sempre meno presente sul territorio” si legge nel documento. “Sempre più carente nella lettura dei bisogni e, di conseguenza, sempre più inadeguate sono le informazioni di cui essa dispone. Questa chiusura dell’amministrazione comunale e questa incapacità di fornire risposte innovative si riflettono anche nei rapporti con la cittadinanza, traducendosi in un’inadeguata informazione e in un’insufficiente trasparenza in merito alle scelte operate e alle spese conseguenti”. Un attacco al quale il sindaco Perri non ha mancato di rispondere fin dal suo primo intervento nel corso del dibattito. “In questi anni abbiamo cercato di mantenere le risorse stanziate senza tagliare nulla al sociale, per far fronte alle esigenze. Però devo evidenziare che non mi ritrovo per nulla nelle rimostranze che ho letto sul documento del Forum: non voglio fare polemica, ma solo rendere noto che ho in mano un documento del Cisvol che afferma esattamente il contrario sul tema dei rapporti con il Comune. Voi parlate di chiusura da parte dell’amminisreazione, ma dalle risposte che ho ricevuto in questi mesi dalle varie associazioni ho letto soddisfgazione, per quanto no sia mancata qualche difficoltà. L’unica strada possibile per il futuro è quella di lavorare assieme, attraverso un sistema di co-progettazione tra pubblico e privato con una governance esercitata dal Comune”. Fondamentale anche, secondo Perri, “recuperare nuove risorse andando a verificare che coloro che chiedono aiuto siano davvero bisognosi. E’ su questo che dovremo lavorare, impegnandoci ancora di più ad ottimizzare la spesa sociale. Non dobbiamo pensare solo all’emergenza, ma lavorare con le associazioni per progettare insieme come uscire da tale emergenza”.

Ha invece stupito non poche persone in assemblea l’atteggiamento del candidato leghista Zagni nei confronti di Perri, che è sembrato a molti ben più morbido rispetto ai toni di inizio campagna elettorale. Zagni ha ribadito come sia necessario “fare un bagno di realtà. Il Comune, su una spesa corrente di 70 milioni, ne ha destinati 11 al sociale: si tratta di un investimento importante, che dimostra la volontà di impegnarsi in questo senso. Certo, sicuramente si può fare di più, ma la soluzione non va trovata nel bilancio del Comune, bensì cercando di mirare meglio le risorse e affidando più incombenze alle associazioni del terzo settore”. Secondo il candidato del Carroccio, infatti, “Gli operatori del terzo settore sono quelli che meglio rispondono alle difficoltà dei cittadini: l’ente pubblico, del resto, con i vincoli di bilancio che ha, non può più occuparsi di sostenere determinate cose. Il Terzo settore deve allora diventare il braccoio operativo del Comune, naturalmente con il dovuto sostegno e con regole trasparenti e certe”.

Quello della co-progettazione, è il cavallo di battaglia di Galimberti, che ha evidenziato la necessità “di una nuova stagione di welfare in cui il Comune sia supporto alle reti sociali già presenti sul territorio. L’amministrazione non si deve, infatti, sostituire a tali reti, ma supportarle e valorizzarle. Anche la lettura dei bisogni della città va fatta insieme, in un’ottica di co-progettazione”. Serve quindi, secondo il candidato, “Una riorganizzazione del Comune che ci porti verso una maggiore efficienza, sfruttando anche le infrastrutture tecnologiche e digitalizzando le procedure. Dobbiamo puntare su un welfare di secondo livello che valorizzi le risorse già presenti. Per il Comune la sfida è allora quella di assumere un ruolo di governance territoriale in cui si riveda anche il ruolo delle aziende speciali”.

Molto critica Laura Carlino (Cremona Città Nova): “Relazionarsi con l’amministrazione comunale non è sempre facile, e chi fa volontariato lo sa bene: è molto frequente la difficoltà a farsi ascoltare. Allora è bene che un’amministrazione non dimentichi le grandi professionalità che abbiamo all’interno del nostro volontariato, che devono essere tenute in considerazione in un’ottica di co-progettazione. Ho letto i programmi degli altri candidati, ma nessuno ha colro il nodo dei rapporti tra i diversi enti che si occupano del sociale: l’assessorato, l’Azienda Sociale, Cremona Solidale e la fondazione città di Cremona. Rapporti che vanno assolutamente chiariti nell’ottica di lavorare meglio, indirizzando meglio le risorse disponibili”.

C’è invece chi sarebbe per accorpare gli enti che si occupano del sociale: è Pietro Signorini (Terzo Polo): “Gli accorpamenti consentirebbero di risparmiare e di avere quindi nuove risorse da spendere. Allo stesso modo noi proponiamo la vendita delle quote delle partecipate: in questo modo si riuscirebbero a reperire risorse molto ingenti, da reinvestire”. Secondo il candidato va potenziata “la risposta nei confronti delle situazioni di maggior disagio. E’ fondamentale, da parte delle istituzioni, una governance elastica, che consenta ai cittadini di ottenere risposte immediate. Serve inoltre un organismo di controllo, come ad esempio un’Agenzia per la qualità dei servizi”.

Per Foderaro bisogna invece “sostenere le realtà intermedie che operano nel sociale e che forniscono un sostegno all’attività del pubblico, andandone a sopperire le mancanze. Ci vuole un tavolo di confronto forte e una programmazione che vada incontro alle esigenze espresse dal territorio”. Tutto ciò non deve però prescindere da una “riallocazione delle risorse che deve essere conseguente alla verifica delle reali necessità”.

Molta concretezza nelle parole di Gianluca Galli, candidato di CasaPound: “Noi siamo un’associazione e so bbenissimo cosa vuol dire fare volontariato. Ritengo che ogni italiano debba sapersi rimboccare le maniche, quando è necessario, mettendosi in gioco in prima persona. Il ruolo della pubblica amministrazione è quello di supportare chi decide di impegnarsi, eliminando le lungaggini burocratiche che troppo spesso bloccano o comunque rallentano il lavoro dell’associazionismo, nonché facendosi carico delle spese necessarie a sostenere chi si impegna nel sociale”.

Per Brocchieri (Verdi), è infine fondamentale che “non vengano fatti taglia l terzo settore, ma soprattutto che si eviti di arrivare a situazioni come i tagli delle utenze o gli sfratti; vi sono dei fondi ben specifici a questo scopo: quello per la morosità, quello per le bollette di Aem e quello per la bolletta dell’acqua. Oggi ci sono persone che non riescono neppure ad arrivare alla metà del mese e non si può pensare di andarle a colpire ulteriormente. Inoltre credo sia fondamentale che vi sia una adeguata manutenzione degli alloggi Erp, molti dei quali versano oggi in condizioni di forte degrado”.

l.b.

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