Politica

Gazebo elettorali Solo Demicheli sceglie il Cimitero

Come prevedibile, sta suscitando reazioni la scelta dell’Ufficio Elettorale del Comune di autorizzare la presenza dei gazebo per la propaganda elettorale persino di fronte al cimitero. L’unico esponente politico che non ha fatto una piega nella commissione interpartitica che decide di settimana in settimana quali spazi assegnare a ciascuna lista, è stato Claudio Demicheli. Assessore alle Politiche cimiteriali e alle Periferie. La ricostruzione della vicenda viene da Agostino Melega, rappresentante di lista (Cremona Libera, a sostegno di Alessandro Zagni) che insieme agli altri 20 suoi colleghi ha partecipato alle due riunioni dell’interpartitica convocate in Comune. “Nella prima seduta – spiega Melega – la dirigente dell’Ufficio elettorale ha letto l’elenco delle possibili postazioni. Quando abbiamo sentito che c’era anche il cimitero, si è levato da parte di tutti un coro di meraviglia. Mai è successo che si facesse propaganda elettorale davanti a un luogo sacro, sarebbe come se si facesse davanti al Duomo. La cosa però si è smorzata lì. Poi nel secondo incontro la stessa dirigente ha fatto una sorta di ammissione circa l’anomalia di questa localizzazione, sconsigliandone l’utilizzo. Direi che tutti i rappresentanti di lista erano d’accordo, ma a quel punto è intervenuto Demicheli (assessore in carica, ma anche rappresentante di lista, ndr) dicendo che da parte sua non c’era problema ad utilizzare quella sede”. Dunque a quanto pare la lista dell’assessore è stata l’unica a scegliere il cimitero, una scelta considerata quantomeno di cattivo gusto anche dal Pd e dalla Lega Nord: “Le questioni politiche dovrebbero restare fuori dai luoghi dove la gente va a trovate i propri defunti”, commenta Alberto Mariaschi, segretario cittadino Lega Nord. “Quel posto non dovevano proprio inserirlo, e Perri dovrebbe intervenire per farlo togliere dalla lista”.

Melega intende proporre ai rappresentanti di lista presenti all’interpartitica di sottoscrivere una dichiarazione in cui si impegnano formalmente a rinunciare a quello spazio. “Almeno così vedremo chi è d’accordo e chi no. Ma c’è anche un altro problema”, continua l’esponente politico. “Trovo che la presenza di tre assessori in carica nella commissione sia un grave segno di indelicatezza istituzionale. Nella prima riunione c’era Bordi, nella seconda anche Demicheli e Alquati. Ma davvero non era possibile per le liste mandare altri rappresentanti? In questo modo infatti sui funzionari comunali si esercita un inevitabile condizionamento”.

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