Cultura

La cantata sacra 'Con te' da Cremona al festival di Orvieto

La Cantata sacra Con Te, opera del maestro cremonese Federico Mantovani – direttore artistico del coro Polifonico di Cremona -, approda nel cartellone dell’edizione 2014 del “Festival Orvieto Musica e Cultura”. Gli organizzatori dell’importante evento culturale – a capo del quale sono l’Opera del Duomo di Orvieto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, coordinati dal dott. Michele Galli, cremonese, ai vertici di teatri e prestigiose istituzioni musicali nazionali e internazionali – hanno voluto la Cantata di Mantovani per l’altissima qualità artistica e per l’intensa spiritualità che la contraddistinguono.

L’iniziativa è stata presentata durante una conferenza stampa, alla presenza di: mons. Ruggero Zucchelli rettore-parroco Cattedrale di Cremona; dott. Michele Galli fondatore e responsabile “Festival Orvieto musica e cutura”; maestro Federico Mantovani compositore, autore della Cantata “Con Te”; prof.ssa Renata Patria presidente Coro Polifonico Cremonese; don Claudio Rasoli direttore Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali.

Composta nel 2013 su invito del Vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, per la chiusura dell’Anno della Fede e presentata con grande successo in prima assoluta nella Cattedrale di Cremona lo scorso ottobre, la Cantata sarà eseguita nello splendido Duomo della città umbra sabato 17 maggio alle 21, alla presenza delle autorità civili e religiose locali e di una rappresentanza della Diocesi di Cremona. Orvieto, di cui fu vescovo il pastore cremonese mons. Virginio Dondeo, festeggia il 750esimo anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena (1263) e della bolla “Transiturus” (1264) con la quale Urbano IV istituì la solennità del Corpus Domini. Nella Cattedrale è custodito il prezioso reliquario del corporale del miracolo.

Esecutori dell’opera saranno il Coro Polifonico Cremonese, privilegiato interprete dei lavori sacri composti dal suo direttore, l’attore Andrea Giordana, straordinaria voce recitante, il soprano Federica Zanello, il tenore Cosimo Vassallo e l’Orchestra “Filarmonica Stradivari” di Cremona. Sul podio lo stesso Mantovani.
La prova generale si terrà giovedì 15 maggio nella Cattedrale di Cremona alle ore 21 e sarà aperta al pubblico.

La Cantata Con Te – Ex umbris et imaginibus in veritatem – è un grande affresco musicale che mette in luce il dinamismo della fede nella relazione personale con un Tu («Tu, o Signore, ci hai fatti per te; non ha pace questo nostro cuore se non riposa in te», scrive sant’Agostino nelle Confessioni).

Il libretto, realizzato dallo stesso Mantovani con la collaborazione del liturgista cremonese don Daniele Piazzi, assembla testi che vanno dalla Scrittura alla Liturgia, dagli scritti dei Padri della Chiesa (Agostino e Ignazio di Antiochia) a pagine di convertiti moderni (il cardinale Newman, Péguy, Testori), dalle liriche di sacerdoti poeti sempre alla ricerca di un senso profondo alle ragioni della fede (Turoldo e Rimaud) fino a pagine di uomini e donne che hanno pagato con la vita la loro testimonianza e la loro appartenenza religiosa (il vescovo greco-cattolico romeno Ioan Ploscaru, l’intellettuale ebrea olandese Etty Hillesum, vittima della Shoah, e lo stesso S. Ignazio di Antiochia, condannato ad bestias due secoli prima dell’editto di Costantino). Testi, pagine, scritti che, pur appartenendo a esperienze personali e a tempi storici lontani, evocano un cammino condiviso alla ricerca di un Tu, di un Dio che fa sentire la sua presenza in ogni brandello di realtà e che attende, con infinita pazienza, una libera risposta dell’uomo. Sono soprattutto le voci di Agostino e di Péguy che ritornano più frequentemente: due cristiani inquieti, del mondo antico e di quello moderno, che solo nell’approdo al Dio incarnato, al cristiano “avvenimento”, hanno trovato le riposte ai fremiti del cuore («S’è aperto il cielo sul nostro destino; la nostra storia coinvolge l’eterno» canta il coro sulle parole di Turoldo). La storia personale si trasfigura così in una storia di salvezza.

La musica si affianca ai testi nel ricercare questa relazione con il Tu, aprendo i varchi della contemplazione che risuona fra silenzi o caricando i ripieni delle accensioni più brucianti. E per una fede che è Mistero e Grazia, anzitutto, e sguardo contemplativo sulla bellezza del creato, e lotta, sacrificio, paura, consolazione di un abbraccio, speranza, testimonianza coraggiosa, fatica e gioia della libertà. La musica muove dai riverberi diafani ai colori accesi, dalla contemplazione al dramma, dal tendere più inquieto all’approdo in un corale di speranza; ora inno, ora acclamazione ritmica e festosa, ora invocazione, ora salmo d’intonazione liturgica. Si passa così dal Prologo d’apertura, giocato sulla sovrapposizione di luce e oscurità e sulla ripetizione minimalista di poche armonie, all’Inno ai martiri, di diretto impatto comunicativo, passando attraverso il cromatismo atonale di Tendo la mano e l’impianto arioso di Grande sei tu, dalle dissonanze delle voci virili in Abraham! alle dolci e festose pagine della sezione dedicata all’incarnazione, dal duetto “amoroso” e cantabile Tardi t’amai all’articolato montaggio del Simbolo apostolico, che chiude dogmaticamente il lavoro, perché credere significa credere alla Verità (come sottolinea la frase del Cardinal Newman posta a sottotitolo), all’interno di una dinamica che coinvolge l’io e il Tu, nel rapporto personale con Dio, ma anche il noi, nella comunione con i cristiani e tutti gli apostoli.

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