La Lega: 'Perri vuole la nostra amicizia? Cominci a fare cose di centrodestra'
foto Sessa
La campagna No Euro fa recuperare punti alla Lega Nord uscita appannata dopo gli scandali e lo ha dimostrato mercoledì sera il passaggio cremonese del segretario federale Matteo Salvini. Sala Rodi piena come lo scorso anno, quando l’europarlamentare venne in città per le Regionali. A prendere il microfono per primo è il segretario cittadino Alberto Mariaschi: “Ho sentito che Perri poteva essere qui fra noi stasera, però non lo vedo. Avrebbe ammesso di aver fatto errori in questi cinque anni, anche nei nostri confronti. E’ un po’ tardi per accorgersene, solo adesso si sveglia? E se vuole recuperare la nostra amicizia e un’alleanza, cosa sta facendo per ottenerla? Potrebbe cominciare col non concedere accoglienza ai presunti profughi, ad esempio, cosa che invece non ha fatto. Potrebbe finalmente dare la priorità ai cremonesi nell’accesso ai servizi. L’invito che facciamo al sindaco è di prendere le distanze da queste cose, potrebbe essere un inizio”. Poco prima Alessandro Carpani, capolista della compagine che sostiene candidato sindaco Alessandro Zagni, aveva dichiarato che “Perri è l’unica persona del centrodestra che non ci è ancora venuta a cercare. Se davvero ci tiene, che cosa aspetta a venirci a parlare? Per quanto ci riguarda nulla potrà cambiare finché non ci sarà un’ammissione di colpa per tutto quanto è stato fatto in passato”. I temi sono noti: mancato ricambio della dirigenza in Comune, politiche sull’immigrazione, mancata rottura con il sistema di potere del centrosinistra, queste le principali accuse. Al primo turno la Lega sosterrà senza se e senza ma il proprio candidato sindaco, lo ribadisce Salvini con una punta di eccesso di ottimismo: “Se dovessimo andare noi al ballottaggio, saremo lieti di incontrarci con Forza Italia”. Ma per il secondo turno niente indicazioni di voto, gli elettori leghisti saranno liberi di scegliere, afferma il segretario che aggiunge che sarebbe un delitto riconsegnare la città alla sinistra. “Io sono di Milano, non vengo a insegnarvi come si amministra Cremona. Però qui sento parlare di città che muore, di desertificazione commerciale, di chiusura del centro storico: queste cose qui le fanno i comunisti come Pisapia a Milano, non le può fare un sindaco di centrodestra”.
La versione ufficiale smentisce i retroscena che vorrebbero in corso delle prove di alleanza a livello provinciale tra tutte le forze del centrodestra. Nelle liste a sostegno di Perri militano ex leghisti come Demicheli e Zaffanella, usciti in tempi diversi e tutt’ora in campo: almeno uno di loro si era riavvicinato alla Lega per sondare il terreno per un possibile rientro, ma poi il dialogo si è bruscamente interrotto. E l’atteggiamento nei confronti degli ex non è certo di simpatia, afferma Salvini. La presenza di Zaffanella nella lista di Forza Italia, ad esempio rappresenta secondo Carpani un ulteriore pregiudiziale negativa per un qualsiasi discorso di alleanze al secondo turno.
“Come lista civica per Perri – ha poi ricordato Agostino Melega, artefice della lista civica Cremona Libera che sostiene Zagni – nel 2009 aspettammo un anno che si degnasse di venirci a parlare. Non è mai venuto. Abbiamo sperato che con lui cambiasse questo sistema di potere che a Cremona si è incancrenito, ma non è avvenuto. Purtroppo a Cremona è stato inventato il ‘premio di minoranza’, una deleteria tendenza all’inciucio che dura da vent’anni con Forza Italia nata dalla vecchia Dc: potere in mano a pochi che trattano i molti come servi. Noi siamo qui per ribellarci”.
Salvini ha poi toccato i temi cari all’elettorato leghista che lo ha spesso interrotto con applausi, a cominciare da quello dei falsi profughi: “E’ una vergogna che un sindaco che si vuole di centrodestra accolga questi clandestini. Il vostro sindaco può essere anche una bravissima persona, ma per svolgere questo ruolo non basta: bisogna avere le idee chiare e fare delle scelte”. E poi ancora: la carcerazione dei presunti terroristi a Verona e la difesa della famiglia tradizionale.
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