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Calcio: il procuratore prepara le imputazioni 'Fenomeno da approfondire'

Inchiesta sul calcio scommesse, si tirano le somme: in questi giorni il procuratore di Cremona Roberto di Martino è impegnato a preparare le imputazioni in vista dell’avviso di chiusura delle indagini. “Un lavoro molto lungo e complesso”, lo ha definito di Martino. L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ci saranno anche richieste di archiviazione e c’è anche chi, come ad esempio l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, vorrebbe patteggiare, ma contesta il reato di associazione a delinquere. Prima di chiudere, il procuratore ha intenzione di sentire ancora l’ex presidente dell’Ancona Calcio Ermanno Pieroni e alcuni di coloro che sono stati sentiti solo dalla procura federale. Si dovrà anche attendere i risultati dell’incidente probatorio disposto sui 200 computer, smartphone e tablet dei 111 indagati. L’udienza è fissata per il prossimo 22 maggio, anche se molto probabilmente, come ha fatto sapere il procuratore, ci dovrà essere per forza un rinvio in quanto i periti informatici del gip Guido Salvini devono ancora finire il lavoro. Tra i computer, sarà visionato anche quello di Gennaro Gattuso,  ex calciatore del Milan, ora allenatore, sentito a Cremona il 14 aprile scorso come da lui stesso richiesto. Per quanto riguarda invece le indagini da Singapore in riferimento all’arresto di Tan Set Eng, detto ‘Dan’, il boss, accusato di aver truccato partite di calcio a livello mondiale, notizie informali confermano che proprio da Singapore viene movimentata una grossa quantità di denaro anche in relazione a fatti più recenti. Ciò che però è importante sottolineare, così come ha spiegato il procuratore di Martino, è che il fenomeno esiste, ma deve essere estirpato alla radice dagli organi competenti. “Ho elementi di dubbio almeno su 150 partite”, ha detto di Martino, “ma le prove che è stato pagato denaro per ottenere il risultato ci sono magari solo su 30 partite, ma ciò non vuol dire che sulle altre 120 non ci sia nulla”. “E’ il segnale di una situazione”, ha continuato il procuratore, “che richiederebbe maggiori approfondimenti che però non spetta a me fare: non c’è solo il fatto penale, ma l’ampiezza di un fenomeno che c’è e contro il quale è necessario agire”. Intanto il prossimo 29 aprile il procuratore sarà in Svizzera a Nyon, città a venti chilometri da Ginevra, dove, insieme ad altri procuratori europei parteciperà ad un meeting sul match fishing proprio per studiare il fenomeno del calcio scommesse. All’incontro ci sarà anche il procuratore federale Stefano Palazzi.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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