Cronaca

Polo tecnologico, Pd all'attacco Tempi e modi incerti

Tempistiche incerte e piano economico ancora più incerto: molti sono i dubbi del Pd in merito alla realizzazione del Polo tecnologico nell’ambito del progetto Cremona City Hub. Lo ha evidenziato in una interrogazione il consigliere Alessia Manfredini (consigliere comunale Pd) durante il consiglio comunale di lunedì pomeriggio, in cui chiedeva se la Giunta “intende promuovere un approfondimento nella commissione competente per permettere di entrare nel merito delle osservazioni che verranno presentate in base all’art 14 comma 3; quale business plan è stato presentato e quale sostenibilità economica è stata individuata”. Il consigliere ha chiesto inoltre di sapere se, in merito al polo tecnologico “è già stata formalmente assegnata l’arca nella quale si insedierà il Polo tecnologico alle imprese interessate e quale accordo è stato raggiunto con le stesse”. Infine si chiedeva di conoscere “la data di avvio dei lavori per la realizzazione degli interventi previsti”.

Sotto la lente anche la questione economica: “Abbiamo pianificato nel modo migliore per la città come dovrà essere questo contenitore: di accordi economici per ora non ce ne sono” ha evidenziato Fasani, che è rimasto sul vago anche in merito alle tempistiche.

“Sono mancate le risposte fondamentali – evidenzia Manfredini -. L’assessore Fasani aveva dichiarato che a giugno sarebbero partiti i lavori, invece durante il Consiglio ha affermato che non si possono conoscere i tempi esatti di avvio dei lavori, smentendo le sue stesse dichiarazioni”. Opposizione preoccupata anche in merito al fatto che “mancano i tempi tecnici per poter fare le osservazioni del caso, in quanto il Comune concede tempo solo fino al 23 aprile: solo poche settimane, assolutamente insufficienti per riuscire ad elaborare delle osservazioni”.

A preoccupare l’opposizione anche il fatto che non vi siano in essere accordi economici: “L’area era stata venduta ad Aem per 7 milioni dal Comune, quindi mi sembra strano che non vi sia un piano economico ben specifico. Credo sia assurdo non sapere neppure chi a livello pratico effettuerà i lavori. Allo stesso modo, Fasani non è stato in grado di definire la sostenibilità economica dell’intervento: tutto resta incerto e fumoso”.

l.b.

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