Export, segnali di ripresa per Cremona Ultimo trimestre 2013 ok: +11,9% Accelerazione rispetto all'anno prima
Segnali incoraggianti dalle esportazioni per il territorio cremonese. Forte soprattutto della grande crescita registrata nell’ultimo trimestre, il 2013 si è chiuso con valore decisamente positivo, mentre in regione la variazione tra 2012 e 2013 è -0,1% (“in linea con quanto accaduto a livello nazionale, ma evidenzia un gap negativo rispetto alle performance di altre ripartizioni territoriali come il Nord Est, in aumento del 2,4%”). E’ quanto emerge da un’analisi sul commercio estero di Unioncamere Lombardia.
Nell’area regionale il quarto trimestre del 2013 ha mostrato un leggero incremento del valore delle esportazioni lombarde rispetto allo stesso periodo del 2012 (+0,2%). Si sono registrati incrementi a due cifre per le province di Pavia (+16,2%), Cremona (+11,9%) e Lecco (+10,1%).
“Complessivamente – si legge nell’analisi – il 2013 si chiude con la conferma della crescita a due cifre dell’export pavese (+11,4%) a cui si associano con incrementi sensibili le province di Lecco (+5,1%), Cremona (+3,8%), Brescia (+2,1%), Como (+2%) e Mantova (+1,3%). Chiudono il 2013 con una sensibile contrazione su base annua le province di Lodi (-6,3%), Sondrio (-3,2%), Milano (-2,5%) e Varese (-1,2%)”.
Cremona vale il 3,3% (930 milioni di euro) dell’export lombardo: “La provincia di Milano, anche grazie all’elevato numero di aziende sul proprio territorio, produce oltre un terzo delle esportazioni regionali (34%, pari a 9,5 miliardi di euro), seguita dalle province di Brescia e Bergamo, con quote intorno al 12% (poco più di 3 miliardi di euro a testa). Varese (9%) e Monza (8%) superano entrambe i 2 miliardi di export, mentre Mantova (5%), Como (5%) e Pavia (4%) superano il miliardo. Le altre province si posizionano nel seguente ordine: Lecco (3,5%; 980 milioni di euro), Cremona (3,3%; 930 milioni di euro), Lodi (2,4%; 670 milioni di euro) e Sondrio (0,5%; 138 milioni di euro)”.
Questa la situazione cremonese nel settore manifatturiero: “Quasi tutti i comparti del manifatturiero evidenziano una crescita dei livelli di export, tranne coke e prodotti petroliferi raffinati e articoli farmaceutici, che registrano un forte calo (rispettivamente -86,2% e -65,2%) ma che pesano assai poco nella composizione delle esportazioni provinciali. Il risultato complessivo è una crescita a doppia cifra (+11,2%), dovuta soprattutto ai macchinari (+19,8%) e ai prodotti in metallo (+7%)”.
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