Cronaca

Differenziata in centro storico slitta a metà 2015; tasse rifiuti, solo incognite

L’approvazione del Bilancio di previsione 2014 da parte della Giunta lascia il punto interrogativo su quanto peserà la tassa rifiuti che quest’anno sostituirà la Tarsu. Aem ha fornito la scorsa settimana  al Comune il Piano economico finanziario per il triennio 2014-2016 stimando in un 2% (come sempre)  l’incremento dei costi di gestione e dei ricavi, per ciascuna annualità. Nel 2013 la partita rifiuti (che include anche spazzamento strade e altre voci) è costata 10.434.500 euro al Comune; nel 2014 salirà a 10.577.000, nel 2015 a 11.090.000, nel 2016 a 11.414.000. I proventi da riutilizzo, tramite consorzi, dei materiali raccolti tramite differenziata sono stimati in aumento, dai 566mila euro del 2013 ai 573mila del 2014 fino ai 631mila del 2016.

Il Piano economico finanziario dà per certa l’estensione della raccolta porta a porta (secco umido)  “ad ulteriori due quartieri pari a circa 2500 abitanti” entro il prossimo maggio; le successive scadenze sono settembre 2014 con altri 12500 abitanti; inizio 2015 con ulteriori 15.000 e soltanto “dopo qualche mese si procederà al completamento con l’attivazione nel centro storico”. Quello che in prima battuta (e che l’assessore all’Ambiente Bordi  aveva in un primo momento auspicato) sembrava dovesse avvenire entro i primi mesi del 2014 viene di fatto procrastinato di un anno. Sicuro l’aumento tariffario: “Per estendere il sistema suddetto si andrà incontro a costi di raccolta sicuramente superiori”, scrive Aem. Già a giugno 2013 l’azienda aveva presentato al Comune un piano economico finanziario adeguato alla richiesta di estensione del porta  porta, stimando un incremento, per un intero anno di attività di quasi 900mila euro.

Dato per scontato un aumento delle tariffe sui rifiuti, anche per effetto dell’entrata in vigore, già da quest’anno, della Tari+Tasi, Comune ed Aem dovrebbero decidere in fretta le modalità per la “pesatura” del rifiuto indifferenziato, arrivando quindi ad una tariffa individuale che premia chi differenzia di più e penalizza chi è meno virtuoso. Ma su questo aspetto il piano economico finanziario non dice nulla e nemmeno la politica sembra aver voglia di decidere. Nell’ultima giunta di lunedì 25 marzo l’assessore all’Ambiente Bordi non c’era e come noto i suoi rapporti con Aem Gestioni non sono idilliaci. E’ stato lui lo scorso anno ad insistere sull’estensione almeno parziale della differenziata porta a porta ad ulteriori 22mila residenti, ma per coprire il centro storico le difficoltà sono enormi. “E comunque – spiega Bordi – l’estensione della differenziata è solo uno degli aspetti, occorre anche individuare il metodo di pesatura dei rifiuti prodotti per arrivare alla tariffa individuale, che consente di abbassare gli importi”. Tariffa individuale che si può ottenere o coi microchip personalizzati per utenti  nei sacchi neri, o con abbattimenti standard a seconda delle tipologie di utenti. Ma l’interlocuzione con Aem su questi sistemi al momento non ha portato a niente. E oltretutto in Giunta le posizioni ambientaliste di Bordi si sono rivelate isolate, a parte  l’apprezzamento ideologico sempre dichiarato dal sindaco Perri: il  vicesindaco e artefice del Bilancio Roberto Nolli si è sempre mostrato freddo se non ostile sulla differenziata porta a porta, visti gli alti costi.

Nel frattempo, sul fronte inceneritore, la Regione ha dato il via libera al protocollo con il Comune di Cremona per arrivare entro la fine dell’anno ad un piano di decomissioning dell’inceneritore. Le linee guida alla fine liquidate dal Comune, con  la contrarietà della minoranza Pd e Idv e il deciso no delle associazioni ambientaliste, prevedono una linea morbida per il superamento dell’impianto di San Rocco, dando modo al gestore di valutare le ripercussioni economiche del passaggio ad altra forma di smaltimento del rifiuto indifferenziato. Proprio quello che gli ambientalisti volevano mettere in secondo piano, rispetto alla vera priorità: spegnere un impianto di combustione che sicuramente non migliora la qualità dell’aria.

g.b.

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