Materne, rette sospese per 2014/2015 Commissione tesa su cambio di rotta
Oltre alla riduzione delle tariffe degli asili nido, il Comune di Cremona ha disposto anche la sospensione della compartecipazione alle tariffe delle scuole per l’infanzia comunali anche per l’anno scolastico 2014-2015, prorogando la decisione già presa per l’anno precedente (2013-2014). Lo ha annunciato l’assessore Jane Alquati nel corso della commissione consiliare Politiche Educative. Un incontro piuttosto teso, in cui l’assessore si è visto additare per la scelta di tornare sui propri passi, dopo le innumerevoli discussioni che erano seguite, lo scorso anno, alla decisione di incrementare le tariffe. “Una decisione – ha chiarito l’assessore Alquati – che era stata assolutamente sperimentale, a fronte di cifre che ci siamo trovati nel 2009 che erano assolutamente troppo basse: voglio ricordare che l’importo minimo era di 50 euro per un servizio che al Comune ne costa 800. Dunque ora non siamo tornati indietro, abbiamo solo aggiustato il tiro, dopo aver fatto una sperimentazione”. Di parere diverso i consiglieri comunali del Pd, che hanno rimarcato come quella del Comune sia stata “un’inversione di marcia – ha sottolineato Alessandro Corradi -, un tornare indietro: questo è un dato politico incontrovertibile. Il calo delle iscrizioni hanno dimostrato quanto chiaramente abbia inciso la decisione del Comune sulle famiglie, che sono state costrette a tenere a casa i figli o a rivolgersi ai privati”. Al Comune viene imputato anche il mancato coinvolgimento delle famiglie nelle decisioni prese: “Auspichiamo da parte del Comune un maggior impegno in questo senso, così come ci auguriamo che si torni ad investire sull’istruzione” ha concluso Corradi, rimbeccato subito dalla stessa Alquati, che ha ricordato come “una delle maggiori voci di spesa nel nostro bilancio è proprio quella dell’istruzione”.
Durissimo l’attacco del consigliere Bonali, che ha accusato l’amministrazione di fare “Il balletto del gambero: un passo avanti e due indietro. Quello che ci chiediamo è quale metro abbia usato il Comune per prendere una decisione di questo tipo e poi tornare indietro a metà strada – chiede il consigliere Pd Daniele Bonali -. Facendo una valutazione scolastica del fenomeno, questa situazione si chiama bocciatura: questa Giunta si è auto-bocciata rispetto a una decisione che aveva preso e che ha poi ritenuto non essere praticabile. Tutto si è risolto quindi in un nulla di fatto. Ma se avessero evitato sin dall’inizio di intraprenderlo, avrebbero evitato anche tanti problemi. L’assessore dice di aver voluto fare una sperimentazione: ma non credo che un momento di crisi come quello in cui ci troviamo, quando le famiglie faticano a far quadrare il proprio bilancio. In tutto questo io vedo un’operazione prettamente elettorale”.
Laura Bosio
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