Cronaca

Mercato, nervi tesi Comune-ambulanti in commissione

AGGIORNAMENTO – La protesta degli ambulanti entra direttamente nella Commissione Bilancio, dove lunedì 24 marzo  era prevista la presentazione del nuovo regolamento del commercio su aree pubbliche. Approvato dalla Giunta la scorsa settimana, il documento era stato oggetto di confronto nei mesi passati tra uffici comunali e l’associazione di categoria maggiormente rappresentativa, Anva-Confesercenti. Ma nel momento decisivo, una settimana fa, la Giunta ha liquidato un documento che non tiene alcun conto – sostengono i commercianti – delle modifiche suggerite dall’associazione e rispondenti alle norme nazionali e regionali sperimentate in altre città. Di qui la ribellione degli ambulanti, che hanno voluto incontrare sindaco Oreste Perri e consigliere delegato Domenico Maschi appena prima del passaggio del documento in Commissione.  Una ventina gli operatori che si sono presentati alle 17,30davanti a palazzo Comunale, guidati dal direttore di Confesercenti Giorgio Bonoli e dal vicepresidente Agostino Boschiroli. Un confronto dai toni molto aspri, con alcuni punti di incomprensione assoluta che nemmeno le ragioni tecniche del dirigente Marco Masserdotti sono riuscite ad appianare.

Punto di maggiore divisione  è  l’articolo 22, che dà per scontata la non effettuazione del mercato in occasione di eventi di grande richiamo. Anche con l’attuale regolamento il sindaco lo può sospendere (il caso più contestato negli ultimi anni è la festa del Torrone) ma nella nuova formulazione  i commercianti leggono un eccesso di discrezionalità da parte del sindaco e della Giunta ad autorizzare un numero indefinito di sospensioni. “E per un ambulante – ha detto tra l’altro Boschiroli – dover spostare il suo banco in un altra strada rappresenta lo stesso danno che subirebbe un negoziante di corso Campi a dover traslocare in periferia”.

“Entro il 30 novembre di ogni anno – si legge all’articolo contestato –  l’Amministrazione Comunale, sentita la commissione consultiva di cui all’articolo 8, stabilisce l’eventuale svolgimento del mercato che cada in una giornata festiva, in occasione di manifestazioni istituzionali (quali a titolo esemplificativo 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno) e in occasione di manifestazioni di grande richiamo per le quali si renda necessario disporre dell’area (…)”

“Anche a livello personale mi dispiaccio molto del vostro atteggiamento – ha detto il consigliere delegato DomenicMaschi. – Sinceramente, quante volte è stato spostato il mercato lo scorso anno? Solo due, uno per la festa del Torrone, l’altro per un evento di beneficienza”. Il consigliere, a incontro terminato ha poi spiegato meglio le ragioni del Comune: “Un Comune deve guardare agli interessi di tutti, non di una sola categoria. Nessuno qui, e men che meno io, vuole dirottare altrove il mercato, ma ricordiamo che di aree pubbliche si tratta. Gi ambulanti se la prendono tanto contro il nuovo regolamento, ma già  ora il Comune può sospenderlo in caso di eventi di particolare richiamo. Non siamo brutti e cattivi, in questi mesi di  lavoro sto dicendo molti più sì che no”.  Maschi ricorda inoltre i numeri emersi dalla recente indagine sul commercio cittadino effettuata dal Cersi della Cattolica: con il 43%degli operatori in sede fissa che affermano che gli ambulanti costituiscono un’opportunità e gli altri che si dicono indifferenti se non addirittura contrari al mercato. Cifre a cui gli ambulanti controbattono con  il raddoppio dei passaggi in centro storico (dati Km) nei giorni  del mercoledì e sabato rispetto ai giorni senza mercato.

“Non è questione di numeri – hanno ribattuto i commercianti – ma di principio. Se voi mettete nel regolamento che per particolari eventi il mercato non si fa, significa che non ci considerate”. “Siamo già stati scottati” ha insistito Boschiroli “con la vicenda di via Monteverdi. Ora siamo disposti a tornare a ragionare col Comune solo in presenza di un atto scritto che recepisca i nostri suggerimenti, che sono poi quelli fissati dalle normative. Questo è un mercato storico, il Comune ha preso dei finanziamenti grazie a questo marchio ed è suo preciso compito valorizzarlo. Questo regolamento lascia troppi margini di incertezza, noi invece le regole le vogliamo”. Tra le altre contestazioni: mancanza di definizione delle regole di assegnazione delle aree; e incongruenza dell’articolo che dispone il divieto di traffico presso il mercato (“Sono anni che vi segnaliamo il pericolo di via Cavour”).

A poco sono valse le parole di riappacificazione del sindaco Perri: “Quando sono arrivato io si parlava addirittura del Foro Boario. Ma noi ci teniamo a che il mercato resti in centro, per noi è motivo di orgoglio e sappiamo che anche i negozi lavorano di più al mercoledì e al sabato. Però dobbiamo cercare soluzioni condivise, così come sono state trovate, ad esempio per le Corde dell’Anima”. La capogruppo Pd Maura Ruggeri: “Molte delle cose dette dai commercianti sembrano condivisibili, soprattutto dove si citano testi unici di legge e normative di sicurezza. Questa è la prima volta che ci viene presentato il regolamento, vediamo se è possibile  modificarlo con emendamenti. Credo che se davvero l’intenzione del Giunta non è quella di agire con maggiore discrezionalità sulla sospensione del mercato, allora una formula scritta in modo chiaro la si potrà trovare”.

Su tutto, l’ombra del fatto che il Comune avrebbe ceduto alla pressioni degli organizzatori della festa del torrone, che anche il prossimo novembre sarà in versione “allungata” di nove giorni. Lo scorso anno questo ha creato non pochi problemi logistici sia ai banchi del mercato sia a quelli dei dolciumi. Ma i commercianti non demordono e si dicono pronti ad azioni eclatanti. “Siamo di fronte ad un tradimento della fiducia nei rapporti con questa Amministrazione – conclude  Boschiroli -. Temiamo che se un qualsiasi privato proporrà un grande evento il Comune non possa negare piazza Stradivari. Non ci stiamo a che ci venga negato il diritto al lavoro per favorire iniziative di altri privati. E non ci si parli di eventi di solidarietà: per quelli siamo noi i primi a farci da parte e lasciare libera la piazza”.

Nei prossimi giorni le due parti dovrebbero incontrarsi, ma il dialogo sembra essere tra sordi. Per lunedì 31 marzo è prevista nuova convocazione della commissione per approvazione finale del testo.

g.b.

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