Cronaca

Attrice cremonese tra i protagonisti del film prodotto dagli spettatori

Il 7 e l’8 aprile sarà presentato al CineChaplin il film “E fu sera e fu mattina”, di Emanuele Caruso, in cui l’attrice cremonese Sara Francesca Spelta ha ricoperto un ruolo di rilievo. Per l’occasione il cast, compreso il regista, sarà presente in sala.
Si tratta di una pellicola molto particolare, un film indipendente girato con un budget di soli 70mila euro. Il film è stato realizzato con il metodo del crowdfunding e soprattutto di crowd equity. Per l’Italia, un raro esempio di opera realizzata vendendo al pubblico, in fase di preproduzione (quindi ancora in fase di scrittura e ideazione), quote da 50 Euro che corrispondevano a una percentuale degli incassi del film (in sostanza chiunque acquistava una quota, acquistava una percentuale degli incassi del film). Oltre 40mila euro dell’intero budget sono stati trovati in questo modo attraverso la piattaforma on-line “produzioni dal basso” in circa 18 mesi di raccolta complessiva.

Girato nelle Langhe piemontesi, il film è ambientato ad Avila, un tranquillo paesino di 2.000 anime che regna in cima a una verde collina.

LA TRAMA

Ad Avila si sta festeggiando in piazza, come ogni anno, la festa di Sant’Eurosia, patrona dei frutti della terra. Il sindaco Nicola e il parroco Francesco danno dal palco il tanto atteso “via” all’inizio della festa e le tante persone sedute ai tavoli iniziano finalmente a mangiare.

Sceso in piazza, Francesco saluta con alcune strette di mano e qualche buona parola le tante persone che gli si parano davanti nella piazza e si dirige velocemente al bar del paese, colmo di gente come raramente capita, per incontrare Luisa, cameriera del bar e amica vera, la quale ha bisogno di parlargli.
Ma al bar del paese è successo qualcosa. Un evento eccezionale, di quelli che ad Avila non sono abituati a vedere spesso. Gli occhi delle persone sono puntati sulla televisione del bar e paiono non volersi staccare per nessun motivo. E quando Francesco arriva al bar, la gente è già nel panico.
Arturo, il papà di Luisa, esce di corsa e agitato inizia a farneticare qualcosa a Francesco: “il sole” – “la benzina”. La gente impaurita si allontana sempre più dal bar.
La vita e la quotidianità delle 2.000 anime di Avila verrà letteralmente sconvolta e messa in discussione, obbligando ciascun singolo a cambiare e ridimensionare la propria esistenza. Nel bene e nel male.

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