Economia

Biogas, il mondo agricolo plaude a nuova tornata di incentivi

Foto Sessa

“Se venissero sfruttate le enormi potenzialità che in base a calcoli attendibili l’Europa vanta riguardo la produzione di biometano, non avremmo più bisogno di approvvigionarci altrove”. Così Sergio Piccinini, ricercatore del Crpa (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia, nel suo intervento  al convegno sulle opportunità che il biometano offre alle aziende agroozootecniche, evento svoltosi nella seconda giornata di Bioenergy Italy (CremonaFiere 5-7 marzo). Il decreto emanato a dicembre 2013 dà il via libera alla produzione del biometano e prevede tre diversi sistemi incentivanti. Una potenzialità, a livello europeo, che  stima una produzione oscillante tra i 150 e i 250miliardi di mc/anno. Per l’Italia, secondo i dati elaborati dal Cib (Consorzio italiano biogas) il valore potrebbe arrivare a 8 miliardi di mc/anno.

Pur in mancanza dei decreti attuativi da parte del Gse e dell’Autority per l’Energia Elettrica, il recente decreto che di fatto ha sbloccato il meccanismo degli incentivi per la produzione di biometano, ha finalmente spianato la strada a quello che potrebbe essere ritenuto l’ultimo miglio nel settore della produzione di biogas e della digestione anaerobica in particolare. “Al momento sarebbe azzardato fornire valori certi sull’entità degli incentivi – ha affermato Sofia Mannelli presidente di Chimica Verde Bionet – perchè i calcoli richiedono ancora costi su determinati parametri che non abbiamo. Intanto però abbiamo ottenuto il decreto, che prevede una durata ventennale degli incentivi e tre sistemi incentivanti. Il primo riguarda l’immissione in rete, il secondo l’autotrazione, il terzo la cogenerazione ad alto rendimento. Per il primo poi, è previsto un ulteriore bonus del 50% qualora la produzione di biometano venga assicurata da soli sottoprodotti e/o rifiuti”.

“Bisogna partire da due numeri che ritengo fondamentali – ha insistito Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas (Cib) – negli ultimi 4 anni il mondo agricolo ha investito nella digestione anaerobica ben 3 miliardi di euro. Ecco spiegato il motivo per il quale occorre considerare il decreto sul biometano una grande opportunità di sviluppo per il comparto primario anche in quelle regioni del Sud dove la produzione di biogas, a differenza del Nord, è praticamente inesistente. Pensiamo alla Puglia dove si contano 12 impianti o addirittura alla Sicilia dove se ne conta uno solamente. Una differenza abissale anche con la sola provincia di Cremona dove addirittura ne esistono 144”.

Al termine del convegno è toccato a Giuseppe Castiglione, sottosegretario al ministero per le Politiche agricole con  delega alle agroenergie, tirare le somme. “Dopo oltre tre anni di attesa – ha precisato – è stata per me una grande soddisfazione riuscire ad emanare il decreto a pochi mesi dalla mia nomina. Adesso è giusto che la politica continui a fare la sua parte e per quello che mi compete il mio impegno primario sarà quello di potenziare la delega rafforzando al contempo il dialogo con tutti gli attori coinvolti affinchè si arrivi a una autentica e doverosa valorizzazione dell’agricoltura italiana”.

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