Raccomandate in via San Bernardo: protesta da politica e quartieri
“Riportare in centro l’ufficio per il ritiro delle raccomandate”: è una richiesta corale e bipartisan quella che è giunta agli esponenti delle Poste italiane (erano presenti il responsabile provinciale della distribuzione, il responsabile regionale della distribuzione e il responsabile cittadino) che hanno partecipato, mercoledì sera, all’Ufficio di presidenza promosso in Comune per discutere le problematiche dei disservizi che nei mesi scorsi hanno colpito la città di Cremona, così come tante altre città. Un problema di gestione (legato al nuovo contratto stipulato per la manutenzione dei Centri di meccanizzazione postale) che verrà presto risolto: così si sono giustificati gli esponenti dell’azienda.
Ma tra le lamentele emerse nel corso della riunione, a cui hanno preso parte, oltre che i capigruppo in consiglio comunale, i presidenti dei Comitati di quartiere, il problema che più pesa sui cittadini è risultato essere quello dello spostamento dell’ufficio per il ritiro delle raccomandate: fino al 31 dicembre era situato in centro, presso la Posta centrale di via Verdi, mentre ora è stato spostato presso il Centro di smistamento, in via San Bernardo. Un cambiamento che, sempre secondo le Poste, sarebbe stato accolto positivamente dagli utenti.
“I dati che abbiamo noi sono un tantino diversi” ha evidenziato l’assessore alle periferie, Claudio De Micheli in apertura di dibattito. Ad essere lacunosa è stata soprattutto la comunicazione, come evidenzia Alessia Manfredini (Pd): “L’azienda ha pensato di comunicare al Comune di Cremona di questa decisione? Perché la comunicazione è così incompleta?”. E si chiede di fare un passo indietro. Lo chiede il consigliere Idv Giancarlo Schifano; lo chiede il consigliere di Forza Italia Giorgio Everet, secondo cui “La nuova sede per il ritiro delle raccomandate è scomoda e il parcheggio è selvaggio”; lo chiede la consigliera Ncd Mirella Marussich: “Per arrivare a quell’ufficio non c’è neppure un marciapiede, ed è una zona isolata e scarsamente illuminata di sera”. Alle voci della politica si uniscono, corali, anche le voci dei vari comitati di quartiere. Anche chi abita vicino alla zona di via San Bernardo si rende conto di quanti disagi comporti la nu0va location, che nella maggior parte dei casi non è collegata con i mezzi pubblici ai vari quartieri periferici, tanto che per raggiungere l’ufficio è necessario fare dei cambi.
Ma dai quartieri emergono anche tante altre problematiche, prima tra tutte l’assenza di uffici postali in numerose zone: è il caso del Cambonino: “Siamo 2.500 abitanti, ma per raggiungere l’ufficio postale più vicino dobbiamo fare 3 chilometri” spiega Rinaldo Rizzi, presidente del Comitato. In una situazione analoga si trovano i residenti del Maristella, dello Zaist.
Tutti naturalmente lamentano il problema dei ritardi delle consegne: “Al Boschetto è capitato che una missiva arrivasse con 37 giorni di ritardo – racconta Roberto Gandolfi (Gruppo Misto) -. Era il bollettino di pagamento per una rata di un centro sportivo, che è stata pagata, ovviamente, con forte ritardo. E’ una situazione che va risolta”. Ne è convinto anche Giacomo Zaffanella (Gruppo misto), che però vede la cosa anche dal punto di vista dei postini: “Nel 2011 sono stato tra i tanti stagionali che hanno lavorato alle poste. Ma so che nello scorso natale il numero dei trimestrali è stato inferiore rispetto al passato e che coloro che hanno preso servizio hanno per lo più dovuto sostituire i postini che erano in ferie. Se il personale è insufficiente è difficile garantire un servizio completo”.
Ma se da un lato gli esponenti delle Poste hanno garantito che la questione dei disservizi e dei ritardi verrà risolta entro breve, il problema dell’ufficio postale per il ritiro delle raccomandate sembra destinato a non aver soluzione: “Qui non è presente chi si occupa della gestione degli uffici, ma gli renderemo note le rimostranze raccolte. Tuttavia per ora non abbiamo intenzione di tornare sui nostri passi”.
Laura Bosio
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