Cronaca

Quartiere Po 'll Comune favorisca le bici, non le auto'

Il quartiere Po aspetta la regolazione dei sensi unici in alcune vie laterali e la messa in sicurezza dei percorsi ciclabili. Da novembre – sottolinea il residente ed attivista del quartiere Matteo Tomasoni, è esposta nella bacheca della sede del quartiere, presso l’oratorio Cristo Re, la mappa del progetto elaborato dall’Ufficio Mobilità del Comune, ancora inattuato. “Le cose da fare sono poche e semplici: possiamo sapere il motivo per cui non si fa nulla?”, si chiede il residente, già impegnato in prima persona nel comitato spontaneo del quartiere di qualche anno fa, poi sostituito col  Comitato di Quartiere eletti. Questo l’elenco dei nuovi sensi unici:

1) L’ultimo tratto di via Paolucci dè Calboli, viene invertito e si uscirà su via Ciria; 2) senso unico in via Chiese da via Trebbia a via Mincio; 3) senso unico in tutta via Lago Gerundo da via Ciria a via Mella; 4) senso unico in tutta via Mella da via Mincio a via Trebbia; 5) senso unico in via Olona da via Lugo a via Serio, l’ultimo tratto terminale rimane a doppio senso; 6) senso unico in via Ticino da via Adda a via Serio; 7) senso unico in via Ticino da via Adda a via Oglio; 8) senso unico in tutta via Enrico Toti da via Ciria a via Serio.

“Mi viene riferito – continua Tomasoni-  che il senso unico in via Oglio viene rinviato a causa dell’imminente rifacimento della sede stradale. Al Comitato spontaneo del quartiere Po, a suo tempo, era stato proposto dall’amministrazione una pista ciclabile sulla via Serio e via Trebbia, restringendo la carreggiata, per raggiungere in sicurezza le società canottieri. Chiedo se il progetto è ancora nei programmi dell’amministrazione. Mi auguro inoltre  – continua Tomasoni – che nel prossimo progetto dei sensi unici si ricavino spazi per corsie ciclabile e non solo per posti macchina. Un esempio può essere la via Chiese, con pista ciclabile protetta a lato del Cristo Re. Non guasterebbe un maggior controllo ed accorgimenti tecnici per impedire la sosta degli autoveicoli in prossimità degli incroci e degli attraversamenti pedonali. Chiedo che in buona parte del quartiere venga inserita la zona 30 Km/h per garantire la sicurezza dei residenti”.

Per quanto servito dalla pista ciclabile per eccellenza, quella lungo viale Po, il quartiere soffre come il resto della città di una imperfetta connessione tra i vari tratti di rete ciclabile. E’ questo il motivo per cui è naufragata l’iniziativa della Fiab (Amici della bicicletta) e dello stesso Comune, del Bicibus, l’accompagnamento alla scuola primaria Monteverdi  dei bambini in bicicletta. “Pessima notizia – commenta Tomasoni – quella del fallimento del progetto per le piste ciclabili ad uso degli alunni delle scuole elementari, ritenute a ragione pericolose da molti genitori vorrei fare qualche considerazione sulla viabilità del mio quartiere”.

LA MAPPA DEI NUOVI SENSI UNICI

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