La Caritas dona 4.000 euro a don Fiocchi per la missione in Albania
Andrà a favore dei più piccoli il contributo di 4mila euro che Caritas diocesana anche quest’anno ha devoluto alla missione di don Giovanni Fiocchi, sacerdote cremonese “fidei donum” in Albania da 15 anni. Nella mattinata di lunedì 24 febbraio, presso gli uffici di via Stenico, il prete originario di Cassano d’Adda, ha ricevuto l’assegno di 4mila euro che servirà al mantenimento e allo studio dei ragazzi seguiti dalla sua parrocchia. Oggi don Fiocchi cura ben quattro parrocchie. La più consistente è quella di Pukë: cittadina di circa 5mila abitanti, a prevalenza musulmana e con un migliaio di cattolici. Le altre tre comunità sono di tipo rurale: Kçirë (1.300 abitanti, distante circa 20 minuti in auto da Pukë); Qelëz (comune di circa 2.500 abitanti, distante un’ora da Pukë, ma con i tempi di percorrenza che triplicano per raggiungere gli agglomerati più periferici); Shkozë (circa 400 abitanti, a un’ora da Pukë). L’impegno pastorale è molto simile a quello italiano: catechesi, amministrazione dei sacramenti e visita periodica alle famiglie. Un’attività non di poco conto, quest’ultima, per il fatto che non tutte le strade sono agevoli e le distanze delle periferie rappresentano una vera e propria difficoltà. Il centro più vivo è quello di Pukë dove 6 anni fa è stato aperto l’oratorio, tassello importante per la crescita cristiana e per le attività di promozione umana e sociale. A Kçirë, inoltre, hanno preso avvio, pur se in modo graduale e non con uno specifico progetto, iniziative per la valorizzazione dell’attività agricola locale, che hanno raggiunto un livello soddisfacente.
Dal punto di vista assistenziale la priorità è il sostegno alle famiglie, in particolare su tre fronti: quello dell’alimentazione, quello abitativo e quello relativo alla scolarizzazione. Complessivamente 150 le famiglie aiutate, una dozzina delle quali con continuità. Si tratta per lo più di nuclei con 3 o quattro figli.
Accanto a questi interventi, la parrocchia propone a Pukë il doposcuola, attivo da sei anni e attualmente frequentato da una ventina di bambini. Proprio a loro è diretto il contributo devoluto anche quest’anno dalla Caritas diocesana. Un vero e proprio “sostegno a distanza” che, superando lo stile delle vecchie “adozioni”, cerca di rispondere in maniera mirata ai bisogni dell’intera comunità, focalizzando l’attenzione su alcuni progetti particolari.
In questo periodo don Fiocchi si sta dedicando in modo particolare alla catechesi, sia verso bambini e ragazzi sia verso gli adulti. Poi c’è la cura Sacramenti, resa urgente dalle consistenti sacche di persone che si professano cristiane, senza mai aver ricevuto il Battesimo. Dal punto di vista sociale, invece, sono tante le forme di disagio sociale a cui far fronte: orfani, famiglie disagiate, alcolismo.
Altro fronte, del tutto nuovo, è quelli dei rientri in patria, soprattutto dalla Grecia e dall’Italia: se in alcuni casi si tratta di reinserimenti organizzati, in altri il rientro avviene in modo improvviso e senza alcun tipo di supporto, creando così ulteriori situazioni di marginalità. Il sostegno a don Fiocchi della Chiesa cremonese non è garantito solo dai contributi periodici della Caritas diocesana o dalle offerte dei fedeli, ma anche da gruppi di volontari che spendono tempo ed energie soprattutto in estate. C’è, infatti, chi si dedica all’animazione del Grest e chi ai lavori più tecnico/organizzativi, come, per esempio, la messa in sicurezza degli impianti elettrici.
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