Cronaca

Prostitute cinesi al quartiere Po, due anni e sei mesi allo sfruttatore

E’ stato condannato a due anni, sei mesi e a cinquemila euro di multa, Li Xiaoqu, cinese, accusato di sfruttamento della prostituzione in un appartamento di via Vittori 40 a Cremona. Per l’imputato, il pm onorario Paolo Tacchinardi aveva chiesto una pena di due anni e 158 euro di multa. L’indagine della polizia, sei anni fa, era partita in seguito al controllo degli annunci su un quotidiano. “Orientale 20enne riceve tutti i giorni per relax”. Come riferimento, c’era un numero di cellulare che gli agenti della squadra mobile, come ha spiegato al giudice Pierpaolo Beluzzi il sostituto commissario Gianluca Epicoco, avevano contattato. “Al telefono ha risposto una donna orientale che parlava bene l’italiano”, ha spiegato il testimone. “Ci ha dato l’indirizzo dell’appartamento e uno dei nostri uomini si è finto cliente”. Era il 15 aprile del 2008. All’interno, al secondo piano della casa, c’era una donna cinese che non parlava l’italiano. “Ha chiesto 100 euro per un rapporto completo”, ha proseguito Epicoco. La prostituta cinese, 44 anni, era priva di documenti. Durante le indagini era emerso che era già stata fotosegnalata nel 2006, che si era già prostituita in provincia di Milano e che era già stata sottoposta ad un decreto di espulsione.  “Dopo il blitz e la perquisizione”, ha detto il sostituto commissario, “non ha più detto una parola per tutto il tempo. L’appartamento era praticamente vuoto, c’era solo un letto, un materasso e tutto l’occorrente per l’esercizio della prostituzione, compresi 58 profilattici trovati in una borsa sul balcone”. La donna aveva due cellulari, ma non era lei che aveva commissionato l’annuncio. “Qualcun’altra stava al centralino”, ha spiegato Epicoco, “era una connazionale senza fissa dimora,  tutt’ora irreperibile, che insieme alla prostituta faceva parte di un’organizzazione professionale”. Il contratto di locazione, invece, era a nome dell’imputato, Li Xiaoqu, residente a Capriano del Colle, in provincia di Brescia, ma di fatto senza fissa dimora, in regola con il permesso di soggiorno e con alle spalle precedenti per sfruttamento della prostituzione. Nel 2007 a Cremona aveva già avviato un giro di prostituzione in un appartamento di via Pippia. Anche in questo caso il contratto della casa era intestato a lui. “Mesi dopo il blitz in via Vittori”, ha spiegato il sostituto commissario, “era stato rintracciato a Jesi perché coinvolto in un’indagine della guardia di finanza, ma poi è sparito”.  In questo processo, l’uomo, che è ancora irreperibile, era difeso dall’avvocato Maria Laura Quaini.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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