Cronaca

Camorrista in fuga da Caserta arrestato in tangenziale a Cremona

AGGIORNAMENTO – E’ stato arrestato in auto in tangenziale lo scorso mercoledi 19 febbraio mentre cercava di lasciare la città, Raffaele Biondino detto Lello, 30 anni, nato ad Aversa e residente in provincia di Caserta, ricercato dalla DDA (direzione distrettuale antimafia) di Napoli per presunta appartenenza al clan dei casalesi. I Carabinieri della Compagnia di Cremona era stati avvertiti della sua presenza in città e lo avevano rintracciato setacciando tutti gli alberghi, individuandolo infine in uno alla periferia nord della città. Il trentenne, accortosi di essere braccato, si è dato alla fuga insieme ad altri due campani ma per l’appunto è stato bloccato. Una volta fermato e individuato – con il supporto dei carabinieri del Radiomobile – non ha opposto resisenza e ha detto che stava andando a Brescia per non meglio precisati affari. Non era armato e gli investigatori sono certi che la sua presenza in città fosse occasionale e non legata a particolari interessi economici.

Il fermo di indiziato di delitto eseguito dai militari della Compagnia di Cremona è stato convalidato il venerdi successivo, 21 febbraio, dal Gip del Tribunale di Cremona, su richiesta del pm Fabio Saponara, con contestuale applicazione della misura cautelare in carcere. Gli altri due uomini  con cui cercava di allontanarsi da Cremona sono stati rilasciati.

L’operazione cremonese è avvenuta in concomitanza con altre esecuzioni di provvedimenti cautelari nelle province di Caserta e Ancona. Sei gli indagati (dei quali uno già detenuto), affiliati al clan dei Casalesi fazioni “Schiavone”, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso,  estorsione,  rapina e reati in materia di detenzione e porto di armi comuni da sparo. L’indagine, condotta dalla Stazione di Grazzanise e convenzionalmente denominata “Bad Boys” trae spunto dalla denuncia di un imprenditore che, rompendo il muro di omertà che caratterizza le vittime di tali reati, riferiva di una richiesta estorsiva cui era stato sottoposto. Le estorsioni avvenivano tramite una intensa ed incisiva attività di imposizione ai commercianti sul territorio dell’acquisto di materiale di cancelleria e pubblicitario a prezzi sproporzionati rispetto al valore effettivo della merce, specie in prossimità delle feste natalizie, come da modus operandi già collaudato nel medesimo ambito criminale. L’attività investigativa condotta anche con l’ausilio di attività tecniche, ha consentito di ricondurre ai soggetti indagati definendone compiti e ruoli, la responsabilità di cinque estorsioni nei confronti di altrettanti imprenditori ed esercizi commerciali tra cui imprese nel settore caseario, farmacie ed una impresa di pompe funebri per un danno complessivo di circa 10.000 euro.

E’ stata inoltre acclarata  la disponibilità di armi, pistole e fucili, che gli indagati si procuravano ed impiegavano per sottolineare la propria caratura criminale minacciando le vittime, nonché, in un caso, per compiere una rapina avvenuta con volto travisato e con l’uso di un fucile con canna mozzata, il giorno di capodanno 2014 in danno del “Bar Cristal” di Casal di Principe (CE), nonché di identificarne i complici.

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