Nutrie, 'caccia' alle ordinanze irregolari Revocata quella emessa a Sergnano
Revocata l’ordinanza di abbattimento delle nutrie emanata nei giorni scorsi dal Comune di Sergnano. Una decisione giunta in seguito a una sentenza del Tar, in riferimento al ricorso effettuato dall’associazione Vittime della caccia. Ma Sergnano non è l’unico Comune ad aver messo in campo un’ordinanza non regolare. Franco Bordo, deputato di Sel, che nelle scorse settimane aveva inviato una lettera al sindaco del suddetto Comune, oltre che al presidente della Provincia e al prefetto, fa sapere che “In questa situazione vi sono anche altri Comuni del territorio – spiega -. Il problema è che si tratta di ordinanze autonome, che vanno in contrasto con il Piano di contenimento provinciale. Il sindaco non può operare in maniera autonoma su un tema di questo tipo”. La legge regionale della Lombardia riserva infatti l’adozione dei Piani di contenimento delle nutrie alle Province, limitando la funzione del Comune all’organizzazione di centri di raccolta per lo stoccaggio e il successivo smaltimento delle nutrie abbattute, mediante l’autorizzazione al sotterramento delle carcasse. Tale principio troverebbe eccezione nella sola ipotesi di emergenze sanitarie o di igiene pubblica: “condizioni che nel caso non ricorrono, anche perché non supportate da un necessario parere sanitario autorevole” evidenzia Bordo.
Un altro problema dell’ordinanza emanata dal Comune di Sergnano è che “conteneva delle deroghe sull’utilizzo del fucile, in orari più estesi rispetto a quanto previsto nel Piano Provinciale – continua il deputato. “Esprimo inoltre grande perplessità rispetto alla possibilità di effettuare tali abbattimenti con l’uso del fucile nelle vicinanze di abitazioni e strade e persino con le tenebre, considerato l’orario autorizzato per l’uso dell’arma (dalle 6 alle 23). Teniamo inoltre presente che l’utilizzo del fucile non da risultati positivi, mentre vi sono sistemi decisamente più efficaci, come il trappolaggio e la contraccezione”.
La prossima settimana, quindi, il deputato di Sel incontrerà nuovamente il prefetto, per fare il punto sugli altri Comuni in cui sono state emanate ordinanze non regolari.
Si dice sbalordito il vice sindaco di Sergnano, nonché assessore all’Ambiente, Mario Andrini. A intimare il ritiro dell’ordinanza che di fatto dava la possibilità ad una decina di cacciatori di Sergnano di sparare alle nutrie il Tar che ha posto la sospensiva dopo un ricorso presentato al comitato Amici delle nutrie, su segnalazione del gruppo sergnanese No Gasaran. “Sono sbalordito, non ho parole, soprattutto perchè l’ordinanza che aveva valore fino al 28 febbraio, era stata emanata dal sindaco dopo le richieste di molti agricoltori che ci avevano segnalato il dissesto idrogeologico delle sponde e dei fossi, presi di mira dalle nutrie. Un dissesto che ad esempio ha causato il crollo di un ponticello sulla roggia Alchina utilizzato dagli agricoltori per entrare nei campi con i trattori. Oltre a questo ci sono stati segnalati danni alle colture e anche all’erba del campo sportivo. Per questo – prosegue Andrini – in accordo con i cacciatori e gli agricoltori avevamo emanato l’ordinanza”.
Ma sabato mattina è giunta la comunicazione della sospensiva da parte del Tar. “Abbiamo già avvisato i cacciatori e lunedì invieremo le lettere alle aziende agricole. Mi lascia veramente senza parole il fatto che un parlamentare, con tutti i problemi che ci sono in questo periodo, perda tempo ad occuparsi delle nutrie. Così come ho il timore che tra poco qualche sergnanese si trovi una nutria nel giardino di casa”.
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