Colpi in banca, per il rapinatore con parrucca un anno e 9 mesi
In parziale riforma della sentenza di primo grado, i giudici della corte d’appello di Brescia hanno condannato il rapinatore Pietro Noci, 56 anni, ad un anno, nove mesi di reclusione e 1.350 euro di multa, in continuazione con una precedente condanna a 9 anni di carcere inflittagli a Milano. In primo grado, il 3 marzo del 2008, Noci era stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per aver messo a segno due rapine a mano armata: una, l’11 aprile del 1997, alla filiale della Cariparma di Spinadesco (bottino di 11 milioni) e l’altra, il 29 gennaio 1998, a quella della Bnl di via Ghinaglia (bottino di oltre 19 milioni) che si era costituita parte civile. Oggi Noci, milanese, detenuto presso il carcere di Alessandria, non c’era in aula, ma attraverso il suo legale, l’avvocato Luca Vaccari, continua a negare di essere l’autore dei colpi cremonesi. In tutte le rapine, il 56enne indossava una parrucca da donna. Non a Cremona, però: alla Cariparma il bandito era entrato in tuta da meccanico. Alla Bnl in pantofole. Alla prima udienza del processo di primo grado, c’era chi lo aveva riconosciuto e chi no. “Al 90%” il direttore della Bnl, che si era visto puntare una pistola al volto. “Ricordo che il rapinatore era piccolo, 1 metro e 60 e che aveva un alito pestilenziale, come se avesse mangiato aglio”. Noci è un uomo alto 1 metro e 62. Segni particolari: calvo con una cicatrice sulla guancia. In entrambe le rapine il malvivente si era camuffato con parrucca e occhiali e sulla parrucca un cappellino da baseball. Ai giudici di primo grado, nell’udienza de 3 luglio del 2007, Noci si era rivolto così: “Signor presidente, signori giudici, io a Cremona sono venuto solo tre volte. La prima per l’incidente probatorio, la seconda per la prima udienza e la terza oggi, per questa udienza. Ho accettato i miei reati e sto scontando le mie pene, ma queste rapine non le ho fatte”. A sciogliere i dubbi circa la sua colpevolezza era stato un esperto nominato dal tribunale, che nella sua perizia antropometrica aveva stabilito che il volto di Pietro Noci era compatibile con quello impresso nei filmati estrapolati dalle telecamere installate nelle due banche rapinate anni prima. Un curriculum di tutto rispetto, quello di Pietro Noci, rapinatore seriale di banche, entrato e uscito da numerose carceri italiane per aver messo a segno almeno una trentina di colpi. Non a Cremona, ma in altri istituti di credito, Noci ha rapinato banche vestito da donna, con tanto di parrucca bionda, tacchi alti e trucco sul viso. Il 6 aprile del 2011, durante un trasferimento dalla Toscana al carcere di Genova, era riuscito addirittura a fuggire dal furgone della polizia penitenziaria durante una sosta per il rifornimento. Due agenti avevano sparato, colpendolo al volto. Il detenuto era stato portato in codice giallo all’ospedale San Martino di Genova.
Sara Pizzorni
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