Politica

Sociale e sviluppo in primo piano nel programma di Laura Carlino

E’ stata presentata sabato mattina davanti al Cittanova la lista civica “Cremona città nova”, a sostegno della candidata sindaco Laura Carlino, che ha deciso di scendere in campo “per dare un segnale forte di cambiamento e rinnovamento ma anche per dire ‘no’ alla politica nei palazzi e lontana dalla gente” ha evidenziato la candidata nel raccontare le proprie motivazioni. “Vogliamo essere la risposta per quei cremonesi che sarebbero portati al non votare, dal momento che non sanno più cosa fare perché delusi dalla propria parte politica e perché dall’altra parte non trovano risposte concrete. Questo perché ormai destra e sinistra sono la fotocopia l’una dell’altra. Da venticinque anni, da destra come da sinistra, ci hanno governato senza uno scopo, senza un obiettivo a medio-lungo termine che non sia l’interesse di piccoli gruppi di potere che fanno capo, a vario titolo, ai partiti e alle persone che li rappresentano. Io provengo da un partito e lo so bene: quando rappresenti un partito, qualunque esso sia, anche se sei animato da buona fede e idee sane non puoi chiamarti fuori da questi giochi. Altrimenti te ne vai”.
Per questi motivi Carlino ci tiene a sottolineare che la sua lista civica è slegata da qualsiasi dinamica di partito: “Si tratta di una lista civica reale, composta solo da semplici cittadini”. Nessuna precusione, quindi, neppure per l’eventuale sostegno in fase di eventuale ballottaggio. “Se l’una o l’altra parte in gioco saranno interessate ai nostri voti dovranno essere convincenti, ragionando su progetti e obiettivi” continua la candidata. Sono sostanzialmente due i filoni su cui la lista intende lavorare. Il primo è quello dell’ambito sociale: “I servizi sociali di Cremona funzionano e hanno sempre funzionato bene, non lo si può negare. Tuttavia vi sono sacche di inefficienza e di spreco dovute non tanto a cattiva volontà, ma a un modo di fare amministrazione ormai vecchio e obsoleto. E’ vero che le risorse sono poche, ma bisogna assolutamente ottimizzare quello che c’è”. Il secondo punto è quello dello sviluppo della città, “che non passa dal cemento e dal consumo del suolo, così come neppure dal tessuto industriale, che comunque sul nostro territorio è abbastanza debole. Lo sviluppo passa da una vera valorizzazione di Cremona, con politiche culturali di reale sfruttamento delle nostre ricchezze, dalla filiera agroalimentare all’arte e alla cultura, senza dimenticare le grosse potenzialità turistiche. Solo valorizzando queste nostre potenzialità potremo uscire dalla stagnazione”.

Laura Bosio
redazione@cremonaoggi.it

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