Cultura

La russa Petryshak suona l'Amati 1669 al Museo del Violino

Domenica 9 febbraio alle ore 11.00 l’Auditorium del Museo del Violino di Cremona sarà il palcoscenico di un concerto straordinario con la violinista russa Anastasiya Petryshak che suonerà il violino l’ex Collin, realizzato da Niccolò Amati nel 1669, in duo con la pianista Chiara Cattani. In programma musiche di Franz Schubert, Maurice Ravel e Pablo De Sarasate. Il concerto inaugura la rassegna “L’eredità di Nicolò Amati” che, attraverso cinque concerti in mattinée domenicale tra febbraio e giugno, condurrà tutti gli appassionati alla scoperta dei protagonisti della liuteria cremonese della seconda metà del Seicento. Gli strumenti Amati, Guarneri, Stradivari e Rugeri, esposti nel Museo del Violino, saranno affidati ai giovani allievi dell’Accademia di Alto Perfezionamento “Walter Stauffer”.

Alla violinista russa sarà affidato l’ex Collin, realizzato da Nicolò Amati nel 1669. Il violino appartiene a Eva e Arthur Lerner-Lam ed è esposto al Museo del Violino nell’ambito del progetto friends of Stradivari, network mondiale tra quanti amano, suonano, studiano o collezionano strumenti ad arco della scuola classica cremonese.

Nicolò Amati può essere definito maestro dei grandi liutai cremonesi, come Stradivari, Guarneri, Rugeri: la sua bottega, nella seconda metà del Seicento, si anima per la presenza di collaboratori e allievi, probabilmente per rispondere ad una crescente richiesta di strumenti, e la sua lezione – più o meno diretta – arriva a influenzare i liutai della Città, anche quelli che lo supereranno per maestria e fama.

Sabato 8 febbraio invece è in programma il secondo appuntamento della rassegna “Liutai italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del Violino”, dedicata agli “eredi” Stradivari. “La scuola toscana” è protagonista di una mostra, fino a venerdì 7 marzo, allestita in una sala del Museo del Violino per scoprire la scuola regionale toscana, importante crocevia per lo sviluppo della liuteria del secolo scorso. Saranno esposti venti strumenti, selezionati dal conservatore del Museo Fausto Cacciatori: alcuni intersecano la storia di Cremona, come il violino e la viola di Igino Sderci, vincitore della Mostra Concorso promossa in occasione delle celebrazioni stradivariane del 1937 o il violoncello di Piero Badalassi, premiato con medaglia d’oro al primo concorso Triennale Internazionale nel 1976. Tra le curiosità, il controviolino (1914) di Luigi de Zorzi, la viola d’amore di Silvio Vezio Paoletti e la viola tenore di Fernando Ferroni copia dello strumento stradivariano appartenente alla Collezione Medicea. Alle ore 10,45 di sabato, la rassegna sarà inaugurata da un incontro di approfondimento con Paolo Sorgentone, liutaio e ricercatore, e dall’audizione del violino Alfio Batelli del 1945 suonato da Duccio Ceccanti, solista e camerista di fama internazionale.

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