Primarie-sindaco 5 Stelle, vince Lanfredi Ma dopo la bufera il 35% diserta il voto Una ventina di preferenze per la candidata
Sopra: Lanfredi, Conti e una bandiera del Movimento 5 Stelle
Lucia Lanfredi ha vinto le primarie dei 5 Stelle per il ruolo di candidato sindaco. Primarie che tuttavia non si possono certo definire dalla larghissima partecipazione. Dopo la bufera legata agli attacchi di alcuni attivisti ai danni del candidato Alessandro Tegagni, attacchi che hanno portato al suo successivo addio al Movimento di Cremona e alle sue accuse (“hanno distrutto la democrazia interna”), ha votato il 65 per cento di coloro (pochi) che avevano diritto. Il 35 per cento non ha invece partecipato alle primarie (dato degno di nota in una realtà come quella “grillina”, caratterizzata spesso da vivacità e coinvolgimento). E nel 65 per cento, il 6 per cento ha votato scheda bianca (70 per cento per Lanfredi, 24 per Conti).
Veniamo ai numeri, top secret ufficialmente. L’assemblea, fanno sapere i pentastellati, ha deciso di diramare solo le percentuali. Secondo le informazioni dei giorni scorsi, comunque, risultano una cinquantina gli aventi diritto. Numeri più precisi filtrano nella tarda serata di giovedì dagli ambienti dei 5 Stelle: ci sarebbero stati (condizionale da usare in assenza di ufficialità) 30 votanti, 21 per Lanfredi, 7 per Alex Conti e 2 bianche. Il margine di errore è comunque ridotto.
Ha votato, s’è detto, il 65 per cento degli aventi diritto, aventi diritto già pochi alla luce dei requisiti (iscritti certificati prima del 31 dicembre 2013 residenti in città) scelti dopo una discussione nel corso di incontri in cui una parte (fra cui lo stesso Tegagni) sosteneva invece la necessità di “allargare le maglie” (magari a tutti) per favorire una maggiore partecipazione della cittadinanza, o almeno di promuovere di più le iscrizioni attraverso una sorta di “campagna”. Ciò che molti si attendevano dopo le recenti polemiche è dunque accaduto: non pochi hanno disertato le primarie (voto palese nella sede di via Cadore e tramite posta elettronica dalle 17 alle 22 di giovedì). Probabilmente una buona fetta di questi (almeno questa è l’interpretazione che circola negli ambienti “grillini” cremonesi) in disaccordo con la piega presa dal Movimento e con gli attacchi che hanno portato (volutamente o meno) alla fuoriuscita di Tegagni (esponente di lungo corso) prima dalla corsa con Lanfredi e Conti e poi dallo stesso Movimento.
Le spaccature tra i 5 Stelle sono sempre più evidenti. Nelle scorse ore alcuni esponenti della “vecchia guardia” avevano difeso Tegagni e criticato la situazione in cui è finito il Movimento. E nella mattinata di giovedì un cartello di protesta (chiaramente posizionato dall’area contraria alla piega presa dal Movimento a Cremona e agli attacchi a Tegagni) era comparso sulla vetrina della sede di via Cadore. Azione che ha suscitato malumori tra i detrattori di Tegagni. C’è addirittura qualcuno – secondo indiscrezioni provenienti dall’interno dell’area dei 5 Stelle – che si è recato da (o comunque messo in contatto con) carabinieri e digos, temendo un boicotaggio e proteste in via Cadore durante la fase delle primarie. L’aria che tira nel Movimento non appare tranquilla. La possibilità che cominci una dura battaglia interna è concreta.
Lanfredi ostenta comunque sicurezza e fiducia: “Sono molto contenta di essere il candidato sindaco-portavoce. Ora è tutto da fare. Bisogna partire con i lavori per la campagna elettorale per il Comune di Cremona. Fino ad oggi il lavoro dei gruppi è stato molto intenso. Tutto è stato fatto con il cuore, gratuitamente, per migliorare Cremona. Appena avremmo messo a punto il programma lo renderemo noto. Mi auguro che le discrepanze possano ricomporsi. Noi oggi abbiamo portato a termine quanto deciso dalle assemblee. Pochi erano contrari a queste regole per le primarie. Abbiamo seguito le tappe determinate da regole votate dall’assemblea”.
Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA