L'addio di Tegagni scuote i 5 Stelle La 'vecchia guardia' lo difende e attacca Tra poche ore le primarie, pochi votanti Cartello 'funebre' di protesta alla sede
Sopra, il cartello di protesta sulla vetrina della sede del Movimento a poche ore dalle primarie (foto Sessa)
AGGIORNAMENTO – L’addio ufficiale di Alessandro Tegagni al Movimento 5 Stelle di Cremona e le sue pesanti accuse (“hanno distrutto la democrazia interna”; “sono in molti a non voler votare per persone che hanno alimentato tale clima di odio, quindi chi vincerà la competizione non sarà il legittimo candidato del movimento, ma solo quello di una parte di esso” – leggi l’articolo) scuotono l’ambiente dei “grillini” cremonesi a poche ore dal voto delle primarie per la scelta del candidato sindaco (in corsa Alex Conti e Lucia Lanfredi – leggi l’articolo). Le votazioni saranno possibili dalle 17 alle 22 di oggi, giovedì, nella sede di via Cadore 13h o tramite posta elettronica. Solamente una cinquantina, comunque, gli aventi diritto al voto. Non è certo quella che si può definire una larghissima partecipazione. Al di là di questi numeri, comunque, ciò che sta creando molte tensione nelle persone vicine al Movimento sono le “dimissioni” di Tegagni, esponente da anni attivo nello sviluppo delle idee 5 Stelle sul territorio.
In tanti nelle ultime ore, tramite i social network, hanno espresso solidarietà a Tegagni e perplessità nella piega presa dal Movimento 5 Stelle cremonese. Tra loro anche diversi esponenti della “vecchia guardia”, ossia del gruppo che nel 2010 rilanciò le idee pentastellate all’ombra del Torrazzo (comunque già promosse da qualche tempo in città) partecipando alla corsa delle elezioni regionali e gettando le basi per gli sviluppi successivi. Molti, si accennava, i commenti di solidarietà a Tegagni comparsi sul suo profilo Facebook dopo la notizia pubblicata da Cremonaoggi. “Caro Ale, qua si dimettono tutti tranne quelli che veramente dovrebbero farlo”, scrive qualcuno. “Ale non devi ritirarti. Fai le primarie, vinci e chi non condivide è libero di fare un’altra strada”, aggiunge qualcun altro. Tra i commenti, alcuni dei quali piuttosto duri, anche quelli di Francesca Andone, una delle attiviste di primo piano del 2010: “Ale mi dispiace… e rimanere, vincere le primarie?”, scrive tra le altre cose. “Sono loro che devono andarsene!”, attacca poco dopo. Sulla stessa linea della Andone anche Mauro Aimi, pure lui uno degli attivisti della “vecchia guardia” del 2010 (oggi operante nel Milanese): “Ale! Mi spiace tantissimo”, e aggiunge poi, dopo qualche espressione a dir poco colorita, “ripensaci e dimostriamo loro che di che pasta siamo fatti!”.
Equidistante la dichiarazione di Christian Di Feo, importante esponente “grillino” di Crema, che non si sbilancia a favore di una o dell’altra parte (“non conosco la situazione del gruppo cremonese nel suo complesso”) ma che comunque scrive: “Mi auguro solo che ti venga riconosciuto, da contestatori e non, il merito di esserti fatto promotore e di aver creduto sin dall’inizio ad un progetto nato al 2% come pochi altri, promuovendo il M5S sin dagli albori, al quale molti si sono aggregati grazie anche al tuo attivismo, senza ‘godere’ dell’indifferentismo dell’opinione pubblica durante le nostre prime battaglie e prendendosi solo la ‘polpa’”.
Diverse domande sono legittime dopo lo scossone dell’addio di Tegagni: si tratta di una tempesta passeggera o dell’inizio di qualcosa di molto più pesante? Tutti gli attivisti della città decideranno di restare nel Movimento o se ne andrà anche qualcun altro? O inizierà una dura battaglia interna?
CARTELLO ‘FUNEBRE’ DI PROTESTA SULLA VETRINA DELLA SEDE DEL MOVIMENTO
A conferma delle tensioni nel Movimento dopo gli attacchi a Tegagni, il suo turbolento addio e le sue accuse (“distrutta la democrazia interna”) sulla vetrina della sede dei 5 Stelle di via Cadore in mattinata, a poche ore dalle primarie di giovedì pomeriggio (che si terranno proprio nella sede di via Cadore, oltre che via internet) è comparso un cartello “funebre” di protesta: “Qui giace la democrazia – Ne danno il triste annuncio i liberi pensatori”. L’affissione del cartello è chiaramente riconducibile all’area dei 5 Stelle di Cremona che mal digerisce gli attacchi a Tegagni e la piega presa dal Movimento.
Michele Ferro
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