Spaccio, altro arresto dei carabinieri In un mese in carcere un'intera famiglia
In un mese è finita in carcere un’intera famiglia nell’ambito della lotta dei carabinieri allo spaccio di stupefacenti: sono stati due fratelli e un cugino di origini magrebine a ritrovarsi in manette per opera degli uomini dell’Arma, nel giro di poche settimane. L’ultimo episodio risale a lunedì sera, poco intorno alle 18,30, quando i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cremona hanno tratto in arresto B.K. 30enne, cittadino di origini magrebine, con permesso di soggiorno scaduto e senza fissa dimora, ma di fatto domiciliato in questo capoluogo. Il giovane era appena sceso da un treno proveniente da Milano, quando è stato fermato dai militari, che ne avevano notato l’atteggiamento sospetto. Alle domande degli uomini dell’arma il giovane ha dichiarato di essere di ritorno da Milano, dove sarebbe stato a trovare alcuni amici, “dei quali però non ricordava i cognomi, né conosceva l’indirizzo del domicilio” fanno sapere dal Comando.
Accompagnato in caserma, è stato sottoposto ad accurata perquisizione, con il rinvenimento di un panetto di “hashish”, dal peso complessivo di 100 grammi circa, oltre a una dose di cocaina (circa un grammo). La droga era destinata a giovani consumatori della zona, italiani e stranieri. L’uomo è stato quindi tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio e condotto a Cà del Ferro.
Il fratello del marocchino era stato arrestato, sempre dai componenti del Nucleo Investigativo, lo scorso dicembre, sorpreso mentre rubava un ingente quantitativo di metalli vari (tra cui circa un quintale di rame), in compagnia di un pluripregiudicato italiano. Stessa sorte toccata al cugino, arrestato lo scorso 7 gennaio, perché trovato in possesso di oltre due etti di hashish.
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