Politica

Rosita Viola, candidata alle primarie per Sel: un programma in 10 punti

Sopra: Pasquetti, Viola, Muzzi e Bonali (foto Francesco Sessa)

Si articola in dieci punti il programma di Rosita Viola, candidata per Sel alle primarie del centrosinistra, che in questi giorni ha iniziato la raccolta delle 250 firme necessarie pre presentarsi. Dieci punti in cui viene riassunta una visione globale e complessiva della città e del suo territorio. “Spero che il cambiamento per Cremona si possa concretizzare nella mia persona ma soprattutto nelle idee e nei progetti del comitato che mi sostiene” ha detto la candidata, che verrà appunto sostenuta dal comitato Energia civile in comune, che si è presentato nella mattinata di sabato presso Spazio Comune, alla presenza della coordinatrice Roberta Mozzi, del segretario cittadino di Sel Lapo Pasquetti e dell’attivista Filippo Bonali. Tra i punti di forza, come ha sottolineato Bonali, c’è il fatto di aver presentato una candidatura femminile, per ora l’unica in corsa alle primarie.

Dieci, dicevamo, sono i punti del programma. A partire dal lavoro, che oggi risulta essere una delle emergenze primarie. “Vogliamo puntare su una economia più sostenibile, che si basi su un’agricoltura di qualità, un turismo di relazione, sull’artigianato, sulla piccola e media impresa, sulla finanza etica, sull’economia alternativa, sulle fonti rinnovabili e sulla efficienza energetica” spiega Viola. Qualche esempio concreto? “Un Piano verde per il lavoro, che crei occupazione buona e qualificata, ma anche un nuovo modello urbano per far crescere nuove professionalità (bio-architetto, eco-designer, ecc)”.
Secondo punto del programma è l’attenzione alla comunità. “Bisogna istituire spazi pubblici per il confronto, permettendo ai cittadini di contribuire alla risoluzione dei problemi. Grande attenzione va data anche all’associazionismo e al terzo settore, che in questi anni sono spesso stati relegati al ruolo di stampella sociale”.
L’attenzione alle persone è il terzo punto del programma, “a partire dallo sviluppo delle relazioni sociali, vera ricchezza per la città. Serve un Piano regolatore delle politiche sociali, che favorisca la collaborazione tra i soggetti che si occupano del benessere collettivo. In particolare vogliamo puntare sul diritto alla casa: il Comune deve tornare a gestire gli alloggi di sua proprietà, abbandonando la via dell’Aler e magari promuovere la realizzazione di agenzie immobiliari che favoriscano la locazione per le famiglie a basso reddito. Sul fronte giovani proponiamo di riaprire i centri di aggregazione giovanili che l’amministrazione Perri ha fatto chiudere. Ma vogliamo anche che venga contrastata la discriminazione di genere, a qualunque livello”.
Quarto punto è la cultura: “Bisogna prevedere dei percorsi di formazione per manager culturali, dare la possibilità a chi fa arte di potersi esibire e realizzare spazi pubblici autorizzati per artisti di strada”.
Al quinto posto c’è il verde, ma soprattutto  l’attenzione ai beni comuni, come l’acqua o l’aria. “Bisogna lavorare per preservare questo patrimonio comune, ma anche spingere sulla riduzione del consumo di suolo”.

Gli altri punti sono: un miglioramento della filiera, puntando sull’agricoltura come “futuro di un’economia sana. Essa va rilanciata attraverso l’innovazione e il lavoro dei giovani”; una maggior attenzione alla sostenibilità dei trasporti, in quanto “la mobilità sostenibile è cruciale oggi: dalle biciclette ai mezzi pubblici. Bisogna uscire dall’isolamento puntando sul rafforzamento del trasporto ferroviario e sul collegamento con gli aeroporti; una miglior gestione del comparto rifiuti, “riducendo gli sprechi e la produzione di materiale non riciclabile, con incentivi a chi inventa attività produttive che sfuttino materiali di recupero; l’innovazione è un punto fondamentale, in quanto “il futuro è nella web-economy e nell’e-governance”; infine il comitato propone una maggior fantasia nel reperimento di fondi, “valorizzando le competenze dei dipendenti comunali per portare a casa fondi europei”.

“Ricordiamo infine, facendo riferimento all’evento organizzato per domenica sul gender, che la laicità dello stato è un bene non negoziabile – conclude Viola -. Bisogna superare ogni discriminazione basata su genere e orientamento sessuale, proponendo anche a Cremona l’istituzione di un registro per le coppie di fatto, etero ed omosessuali”.

Laura Bosio
redazione@cremonaoggi.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...