Cultura, welfare, periferie, il Pd stringe i tempi sul programma
I Comitati di quartiere? Da potenziare evitando forme troppo strutturate e favorendo invece la partecipazione spontanea. L’apporto dei privati nelle politiche culturali? Necessario, ma da contenere mediante un’autorevolezza politica forte. Sono alcune delle indicazioni che verranno discusse questa sera (venerdì 17) nella direzione cittadina del Pd, dove si inizierà a tirare le somme del programma elettorale. Sono il frutto del lavoro iniziato la scorsa estate da distinti gruppi di lavoro. Welfare, cultura, quartieri sono i primi tre temi sul tavolo, a cui altri ne seguiranno. Cinque anni di opposizione in consiglio comunale sono serviti a costruire molte delle argomentazioni contenute nelle bozze.
Il tema cultura è tra quelli centrali per il Pd. La mancanza di fondi pubblici è stata un alibi – sostiene il Pd – per un atteggiamento passivo del Comune di fronte a realtà private. Non viene disconosciuto il modello delle fondazioni, di cui anzi il centrosinistra è stato precursore, ma viene criticato l’insufficiente ruolo di guida a parte del sindaco e della sua giunta. I 300mila euro stanziati per un anno per il Museo del Violino sono giudicati insufficienti per far diventare questo luogo un vero motore di crescita per tutta la città, maggiori fondi andranno ricercati presso altre istituzioni pubbliche: Regioni, Ministero e UE. Occorre rafforzare la collaborazione con il mondo liutario cittadino nella sua gestione e con il sistema universitario. Mancanza di regia unitaria tra i vari eventi organizzati da privati: questa un’altra pecca del centrodestra secondo il Pd. Mondomusica a New York, ad esempio, non è servito a veicolare sulla scena internazionale il Museo del Violino; e buona parte dei liutai cremonesi ha fortemente criticato la trasferta.
Per rilanciare la Pinacoteca occorrono le idee giuste per valorizzare il patrimonio interno (compreso quello dei depositi), cosa fattibile senza grossi impegni finanziari. Mentre il “gioiello” del museo archeologico va ampliato (nuovi spazi sarebbero già starai indicati dal conservatore) e arricchito con un’aula didattica. In generale, anche per il sistema Museale, vale la critica della mancanza di una regia da parte della giunta Perri.
Sul tema del welfare, il Pd ritiene necessario ripristinare un vero concetto di comunità tra tutti gli attori coinvolti, utenti e cittadini, associazioni operanti nel terzo settore e assessorato. Al fine di non accentuare le divisioni sociali, ma responsabilizzare tutti nell’uso delle risorse. Viene criticato il progressivo disimpegno del pubblico nella creazione di spazi di aggregazione mentre il Pois (il punto di orientamento per la cittadinanza, tra i vari servizi disponibili) non ha svolto completamente il suo ruolo.
Molto lavoro da fare anche per le Periferie. Roberto Poli e Caterina Ruggeri, che hanno coordinato la raccolta di dati provenienti dai vari Comitati, hanno messo insieme un dossier che traccia più ombre che luci sulle risposte ottenute dalle zone periferiche. Da San Felice – san Savino al Maristella a Cavatigozzi, le lamentele restano tante, tutte già assurte agli onori della cronaca. I comitati voluti fin dal suo insediamento dalla giunta Perri si sono rivelati- secondo il Pd – un boomerang in quanto hanno funzionato da ricettacolo di proteste il più delle volte senza risposte. Dubbi vengono espressi sulla reale rappresentatività di questi organismi, alcuni dei quali scarsamente partecipati e quasi sempre nemmeno coinvolti nelle scelte vedi – affermano le bozze di documento – le nuove linee del trasporto pubblico.
IL CAMMINO VERSO LE PRIMARIE – Intanto il Pd prosegue il cammino verso le primarie del centrosinistra. Lunedì prossimo, alle 21 è prevista l’assemblea provinciale che sancirà la scelta di Gianluca Galimberti (lista civica fare Nuova la città) quale candidato sindaco. L’assemblea cittadina di mercoledì 15, partecipatissima e non solo da iscritti al partito, ha visto interventi esclusivamente elogiativi per le linee programmatiche esposte da Galimberti, con il passaggio del testimone ideale da parte dell’ex sindaco Paolo Bodini. Tra gli intervenuti, Roberto Poli, consigliere comunale subentrato all’ex sindaco Corada, che con un discorso ampio ha ripercorso l’attività amministrativa degli ultimi anni. Rievocando la sconfitta del 2009, l’ha definita giusta, perchè forse erano stati compiuti errori, e partendo con questa candidatura di fatto si inizia un nuovo percorso. Francesca Pontiggia, new entry in segreteria provinciale, è intervenuta sui beni comuni; Caterina Ruggeri ha posto l’attenzione sull’attuale consiglio comunale e sulle modalità di composizione della prossima lista Pd oltre a sottolineare i disastri della giunta Perri. Luca Burgazzi ha parlato dei giovani, della necessità di responsabilizzarli, senza relegarli “in una riserva indiana” che si occupino solo di politiche giovanili. Alessia Manfredini ha apprezzato le parole di Galimberti a proposito della rivendicazione di una sana autonomia, condividendo totalmente l’intervento di Poli sul confronto tra passato e presente e la speranza per il futuro. Per quanto riguarda la formazione delle liste, si è rivolta al segretario provinciale Matteo Piloni affinché il Pd definisca dei criteri per l’individuazione dei prossimi 32 candidati al consiglio comunale. Cambieranno infatti le regole, con la doppia preferenza e la parità di genere. Non è mistero che la Manfredini insista sul rinnovamento (non più di due mandati per consigliere) e sul criterio di competenza e rappresentanza. All’assemblea sono intervenuti anche alcuni non iscritti tra cui Simone Verde, ambientalista e già tra i promotori del Comitato contro la Strada sud. Intervento finale di Maura Ruggeri, che ha ricordato il lavoro fatto dal Pd in questi anni nei banchi dell’opposizione oltre alle proposte portate avanti che certamente verranno messe a disposizione del candidato sindaco. Ruggeri ha ricordato il valore del Pd, partito che al suo interno ha “figure e competenze che con spirito di servizio si metteranno in gioco nelle prossime amministrative”.
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