Autostrade, caro-pedaggi: scatta la protesta della Cna
“Aumenti ingiustificati. Si cambi o ci sarà protesta”: questo l’appello della Cna Fita di Cremona, che si riunirà sabato 18 gennaio per verificare le azioni a contrasto de gli aumenti dei pedaggi autostradali. Lo afferma Francesco Ferruggia (Presidente di Cna Fita Cremona) riprendendo l’iniziativa proposta da Cna Fita Lombardia dopo aver subito per 5 anni di fila aumenti dei pedaggi autostradali. E’ infatti del 6,89% tra Bergamo e Brescia Ovest, del 5,71% tra Bergamo e Tangenziale Est, del 12,5% alla barriera della Tangenziale Est provenendo dalla Brianza, dell’11% sulla A9 Milano-Como-Chiasso, del 5,27% sulla A4 Milano-Torino. Mediamente del 4,47% sulle tangenziali di Milano e l’8,01% per la Piacenza Cremona Brescia (aumento voluto da Centropadane). La media totale degli aumenti imposti equivale al 5,46%.
“Un aumento che mediamente e pari al + 3,9% ma in Lombardia è ben superiore – continua Ferruggia – le cifre parlano chiaro. Tutto questo mentre le imprese di trasporto subiscono costantemente il peso del ricatto tariffario, della concorrenza con diminuzioni dei compensi per i servizi e allungamenti dei pagamenti che equivalgono a diminuzioni tariffarie nella media del 6/8% anno negli ultimi tre anni. Questi aumenti stanno logorando le imprese che lavorano costantemente sulle autostrade e subiscono continui incrementi dei costi d’esercizio la concorrenza sleale di stranieri, del falso cabotaggio e l’alto costo del lavoro”.
“L’incasso dei pedaggi pronta cassa a prezzo controllato fanno assomigliare le nostre imprese a bancomat da prosciugare – afferma Adriano Bruneri responsabile regionale e provinciale della Cna Fita – e non tengono conto dell’andamento del mercato e della situazione di crisi economica che le imprese stanno attraversando. Serve dunque uno sforzo anche da parte della Regione Lombardia perché la proposta di modifica del sistema tariffario e delle concessioni diventi una proposta concreta”.
La Lombardia è la regione a maggior tasso di mobilità delle merci e delle persone e rischia di diventare la regione che assorbe il maggior onere da questi aumenti: “non ce lo possiamo permettere” ribadisce l’associazione.
“Speriamo – conclude Francesco Ferruggia – che il Ministro Lupi, dopo la necessaria forte presa di posizione da parte della Presidente Nazionale della CNA Fita Cinzia Franchini, apra un tavolo di trattativa capace di affrontare in termini concreti la realtà, altrimenti gli autotrasportatori cremonesi sono pronti a proporre proprie ed autonome forme di protesta”.
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