Ambiente

Le associazioni: Lgh fuori da gestione rifiuti, nuova società solo pubblica

Sul tema rifiuti, ecco il testo integrale del documento delle trenta associazioni ambientaliste, letto dalla portavoce Maria Grazia Bonfante venerdi scorso, 10 gennaio, al tavolo comunale chiamato ad elaborare le linee guida da presentare come osservazioni al piano provinciale rifiuti.

“A fronte dell’esame di tale documento – ha detto la capogruppo di minoranza del comune di Vescovato, nonchè esponente dell’associazione Salviamo il paesaggio –  confermiamo in pieno la posizione da noi espressa in occasione dell’ultimo incontro: se infatti da una parte valutiamo positivamente un primo passo che si sostanzia nella volontà di deliberare in Consiglio Comunale entro il 31.01.2014 di conferire ad AEM S.p.A. la committenza per un piano di dismissione del termovalorizzatore, dall’altra non ritroviamo, purtroppo e per la seconda volta, risposte ad alcuna delle istanze da noi avanzate a nome delle scriventi associazioni. Istanze presentate in modo chiaro ed inequivocabile nel documento fondativo del Tavolo fatto pervenire agli amministratori del Comune di Cremona, ai Consiglieri Provinciali e Regionali Lombardia, e in sintesi ribadite a questo stesso tavolo in occasione dell’ultima riunione.

Le nostre istanze, ricordiamo, partono da un punto fermo: lo spegnimento dell’inceneritore da effettuare ragionevolmente entro il 2014, attraverso:

– l’accelerazione dell’attuazione della raccolta porta a porta a Cremona (e nei comuni ad oggi sprovvisti di tale servizio) e l’introduzione della tariffazione puntuale su tutto il territorio provinciale: esse per la verità sono presenti nella bozza citata ma non quantificate né in kg/procapite di indifferenziato (a titolo esemplificativo ricordiamo che il termine di paragone, vedasi anche il PPGR che si sta discutendo a Monza e Brianza, è di 50kg/ab di RUR) né in % di recupero della RD da raggiungere;

–  la costituzione di una società completamente pubblica per la gestione del servizio (in ossequio agli esiti dell’abrogazione art.23bis derivante da referendum di giugno 2011) ufficialmente e definitivamente svincolata da LGH approfittando dell’ormai prossima scadenza del relativo contratto di affidamento, separando la fase della raccolta da quella del riciclo;

– l’attivazione della manifestazione di interesse per un centro di riciclaggio, attività anch’essa da gestire tramite un soggetto indipendente dalle attuali società di gestione.

Si chiede pertanto di inserire fra le osservazioni al PPGR, oltre ai punti sopra ricordati:

un termine vincolante per lo spegnimento dell’inceneritore entro l’anno 2014, procedendo comunque al più presto con lo spegnimento della “linea 1” ed evitando in tal modo lo sperpero dei 4 milioni di investimento necessari per la messa a norma di tale linea sul versante emissioni;

– l’imputazione conseguente in bilancio 2014 di LGH dei costi di decomissioning dell’inceneritore e della relativa bonifica.

Identificare sin d’ora una data certa per lo spegnimento dell’inceneritore non significa certo sottovalutare la complessità tecnico-organizzativa necessaria per rendere realizzabile il processo (complessità peraltro sicuramente alla portata dell’amministrazione pubblica e dell’azienda), ma, ciò che più conta, rafforza e concretizza una scelta politica convinta che si tramuta in atti amministrativi coerenti, innescando da subito un processo di pensiero e di azione completamente proiettato all’alternativa. Questa alternativa parla ai cittadini di una amministrazione che sa scegliere con parsimonia e lungimiranza come e dove impiegare le risorse disponibili, generando volano economico che finalmente non significa sperpero di denaro in inutili ristrutturazioni di strutture inquinanti e senza futuro e soprattutto significa salvaguardia di ambiente e salute pubblica. Per questo insistiamo a richiedere l’impegno per una data certa e ravvicinata”.

LE REAZIONI – All’indomani del Tavolo che ha visto  lo scontro tra l’assessore all’Ambiente Bordi e la sua stessa maggioranza, emerge la posizione del Pd, ritenuta dagli ambientalisti troppo morbida sul futuro dell’inceneritore: “Concordo sul fatto – posta Alessia Manfredini sul profilo Fb di Giacomo Bazzani, esponente di Rifondazione Comunista-  che non c’è stata perfetta sintonia tra il documento e le associazioni, ora però resta da capire se e come vogliamo incidere sul piano rifiuti provinciale. Mi pare che un documento prodotto dal consiglio comunale potrebbe essere utilissimo. Anzi indispensabile”.

“Il problema vero emerso a chiare lettere ieri – le replica Bonfante – è che purtroppo la reale volontà di spegnere l’inceneritore è di pochi. Di fatto chi in realtà deve prendere le decisioni sta spostando e distraendo i cittadini riempiendoli di macro bugie perchè questa è la (solita) strategia comunicativa non solo della campagna elettorale, soprattutto li allontana dalla questione essenziale: tra i tre litiganti il terzo gode!….intanto AEM/LGH fa i contratti/opera e sembra che agisca in autonomia ma in realtà fa quello che le dicono di fare!…mentre noi ci arrocchiamo sul documento delle linee guida che non riporta un numero, un cronoprogramma, una percentuale di recupero atteso e di riduzione del RUR atteso, l’esplicita indicazione che la RD concorrerà allo spegnimento dell’inceneritore, nè cassato lo spreco dei 4 milioni di euro per la linea 1 che se fosse spenta subito saremmo già al 50% del problema! Non facciamo nostri problemi tecnici che non ci competono…non nascondiamoci dietro il buon senso, perchè non è buon senso non spegnerlo subito!”

© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...