Morto davvero finto defunto, la truffa scoperta in città
Questa volta non è un inganno. Il fornaio che nel 2010 si era finto morto per evadere il fisco è deceduto davvero, stroncato da un infarto. La storia, ripresa da agenzie e da quotidiani nazionali, aveva visto coinvolto suo malgrado il titolare di un negozio di frutta e verdura a Cremona, ritenuto, per un errore burocratico, erede di un parente morto, proprio quel Giovanni F., 52enne di Nichelino, in provincia di Torino, che aveva fatto dichiarare al fisco di essere morto ma che in realtà era vivo e vegeto. Gli uffici del Comune di residenza avevano accertato che per tre anni si era finto morto per non pagare le tasse. L’inganno è stato scoperto lo scorso luglio grazie ad un banale incidente stradale. Per quel pasticcio burocratico, Bruno B., 56 anni, originario di Caserta, gestore di un negozio a Cremona, si era ritrovato da pagare cartelle esattoriali per quasi 3.500 euro e una serie di contravvenzioni. Peccato che Bruno non era per nulla parente del defunto che per di più all’epoca defunto non era.
La truffa del panettiere è stata scoperta a Cremona proprio grazie a Bruno, che con il panettiere aveva in comune solo il fatto di essere cognati (il fratello di Bruno è il marito della sorella di Giovanni) e di essere stato ospitato per qualche mese a casa sua. Quando il 56enne era stato chiamato dagli agenti della polizia municipale di Cremona per pagare un verbale che arrivava dal comune di Orbassano, nel torinese, era caduto dalle nuvole. “Mi hanno detto il modello della macchina e mi hanno letto la targa”, aveva spiegato in un’intervista rilasciata a Cremonaoggi nello studio dell’avvocato Luca Curatti. “Io non ne sapevo nulla. Poi la vigilessa mi ha detto che la contravvenzione era a nome di Giovanni e che io, in quanto erede, avrei dovuto pagare la multa perché lui era morto”.
Che Bruno fosse stato indicato come erede era riportato sia nelle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate, sia nel verbale dei vigili urbani. E’ stato in quel momento che il commerciante, che non sapeva che il cognato si fosse finto morto, aveva svelato alla vigilessa che lui non era un suo parente, ma che soprattutto Giovanni era vivo e vegeto. Da qui gli immediati accertamenti e la scoperta che il panettiere di Nichelino si era finto morto per non pagare le tasse.
La truffa è venuta a galla anche grazie alle indagini effettuate in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Nichelino. Un’automobile era finita contro la palina segnaletica di un autobus. Era una Ford Escort, non assicurata, che era stata lasciata sul posto perché troppo danneggiata per ripartire. L’intestataria era la convivente straniera del panettiere. Al volante, come riferito da alcuni testimoni, c’era proprio il 52enne che invece risultava morto dal 2010.
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