Cronaca

Morto al freddo in una casa popolare Striscione di protesta davanti l'Aem

Foto Sessa

Non si placano le polemiche dopo la morte nel quartiere Borgo Loreto del 56enne Cesare Zovadelli, l’uomo in difficoltà economiche trovato senza vita sotto sei coperte venerdì nella casa popolare in cui abitava, da tempo senza riscaldamento per il mancato pagamento delle bollette. Molti cittadini, soprattutto a Borgo Loreto, continuano a chiedersi se la morte sia stata provocata da una malattia, da un infarto, se sia stata provocata dal freddo o se il freddo abbia comunque in qualche modo influito. Si attendono gli esami che faranno completa chiarezza sulle cause del decesso.

Ai cartelli comparsi nei pressi dell’abitazione in via Cattaneo (leggi l’articolo) si è aggiunto nelle ultime ore un grosso striscione appeso davanti alla sede dell’Aem, in viale Trento e Trieste (vedi foto in alto): un duro attacco rivolto all’azienda, con il simbolo del Comitato Antisfratto e con la scritta “di freddo si muore”.

Critiche erano piovute da più parti ieri direttamente anche sul Comune. Sentito da Cremonaoggi, l’assessore alle Politiche sociali Luigi Amore, mostrandosi molto dispiaciuto per l’accaduto, aveva però difeso l’operato dei servizi sociali (“Zovadelli non era stato abbandonato”; “l’ipotesi freddo come causa del decesso? Mi sembra una forzatura. Mi auguro che non sia un discorso strumentale” – leggi l’articolo).

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