Cronaca

Pioggia di richieste per i mercatini Comune e associazioni mettono un freno

Stop a nuovi mercatini in città nel 2014. Una pioggia di richieste sta arrivando in Comune, da parte dei consolidati organizzatori esterni che da tempo portano a Cremona le bancarelle collegate a temi particolari (prodotti tipici, biologico, artigianato ecc). Del proliferare delle richieste si è parlato nell’ultima riunione in Comune del tavolo del Distretto urbano del Commercio presieduto dal consigliere delegato Domenico Maschi. Tutti d’accordo, in primis le categorie del commercio, che non è il caso di prolungare date e moltiplicare gli eventi. “Anche perchè i mercatini durante l’anno sono veramente tanti”, afferma Paolo Mantovani, rappresentante di Ascom al Tavolo. “Se si desse via libera a tutte le richieste potremmo tranquillamente averne uno al giorno. L’affollamento di mercatini di quest’ultimo mese è stato causato da autorizzazioni rilasciate  tempo addietro, il Comune non poteva più tirarsi indietro, ma l’intendimento per l’anno prossimo è fare una grossa scrematura”.

D’accordo anche Giorgio Bonoli, direttore di Confesercenti: “I mercatini non sono la panacea di tutti mali. Organizzarli bene è un’impresa onerosa e difficile, ci sono molte regole da rispettare, in primis sulla sicurezza. In questo mese abbiamo visto più di un mercatino allestito in modo approssimativo. C’è poi da valutare con più attenzione la merce venduta, vedere se è in conflitto o in concorrenza con la sede fissa che si affaccia sugli stessi spazi. Capisco i commercianti di corso Garibaldi, non puoi mettere il banco di frutta di fronte al fruttivendolo. E poi il Comune dovrà porre più attenzione al fatto che la merce in vendita corrisponda effettivamente agli slogan utilizzati dagli organizzatori”.

Confesercenti della Lombardia Orientale (di cui fa parte la sede di Cremona) è organizzatrice del mercato natalizio di piazza Roma, che resterà fino al 29 dicembre. “Consapevoli che il mercatino, di per sé, non è sufficiente per attirare gente in centro – continua Bonoli –  abbiamo voluto che ci fossero motivi di animazione per i bambini. Lo stesso abbiamo cercato di fare in piazza Cittanova (dove però la pista ha smontato anzitempo per un guasto ndr)”. Uno sforzo organizzativo che vale circa 10mila euro, tra allacci alle utenze, sorveglianza, che Confesercenti  si è sobbarcata da sola causa mancanza di interventi diretti del Comune (tranne che per le luminarie). “I commercianti in sede fissa non hanno tratto particolare beneficio dalla presenza del mercatino”, aggiunge Mantovani, presidente Botteghe del Centro, che nei giorni scorsi ha indirizzato circa 150 mail ai propri colleghi, per ricevere un feedback sull’iniziativa.  “Naturalmente hanno risposto in pochi e sono state risposte quasi tutte negative in maniera trasversale – continua Mantovani – Più soddisfatti sono i pubblici esercizi, ma non le altre merceologie. Il problema è che non sono iniziative di questo tipo ad attirare più visitatori in città e che i rivenditori di prodotti di alta qualità purtroppo non scelgono Cremona”.

Ma i prossimi giorni saranno affollati di mercatini: oltre a quello domenicale dei prodotti biologici di piazza Stradivari, da domenica 22 fino al giorno della Vigilia, in corso Garibaldi arriveranno per due giorni, il 23 e il 24 dicembre le bancarelle dei prodotti piemontesi. Qualche commerciante è già sul piede di guerra e si lamenta del fatto che nei due giorni a ridosso del Natale non serva nuova offerta commerciale in quanto la gente è già in giro a fare acquisti. “Se si vogliono attirare visitatori, queste cose vanno organizzate nei periodi di fiacca, non adesso”, afferma ad esempio il titolare del negozio Tim, contrario alla pedonalizzazione e protagonista un paio di mesi fa di una protesta per l’arrivo a sorpresa di uno di questi mercatini. L’isola pedonale per ora non ha dato valore aggiunto al corso.

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