Cronaca

Legambiente Cremona cancellata da registro regionale

La sede  Legambiente di Cremona cancellato dal registro regionale del volontariato. La sezione cremonese di una delle più autorevoli associazioni ambientaliste nazionali è stata cassata dall’albo ufficiale delle onlus,  per una dimenticanza: la compilazione della scheda informatica che le associazioni devono inviare annualmente alla Provincia, ente deputato alla gestione del Registro regionale, per certificare la propria attività. I termini per provvedere a questo adempimento sono scaduti e, dopo ripetuti solleciti, via raccomandata e via fax, il 19 dicembre è stato firmato il decreto di cancellazione per mancanza dei requisiti per il rinnovo dell’iscrizione.Stessa cosa è avvenuta anche per l’associazione “Casetta di don Mario Cavalleri” (antesignana dell’accoglienza agli stranieri senza fissa dimora) e per l’associazione degli Ivoriani.

Cose che capitano nel mondo del volontariato, che necessariamente  poggia e fa conto sulla disponibilità di tempo delle persone. Legambiente però è una associazione diffusa su tutto il territorio nazionale, che a Cremona ha vissuto momenti di grande protagonismo e coraggio, ad esempio nella battaglia contro il progetto di nuovo raccordo autostradale, il terzo ponte dell’A21; inquinamento ambientale e tumori,  trasporto pubblico, ecc. Attualmente uno dei volti noti è quello di Giovanna Perrotta, che collabora sul tema del no all’inceneritore e per il riuso dei materiali con l’associazione Salviamo il paesaggio. Da anni però nella sede di via dell’Annona 3, i passaggi sono sempre più scarsi. L’ultimo presidente è stato Renato Guizzardi, da tempo dimissionario senza mai essere stato sostituito; mentre il precedente responsabile, Pierluigi Rizzi, pur essendo ancora del giro, confessa di aver saputo che c’era stato un difetto nella comunicazione dei dati alla Provincia, ma di non essersene potuto occupare personalmente. Lo stesso sostiene un altro attivista di lungo corso, Paolo Trentarossi, promotore di alcune campagne insieme al Comune, per la promozione e la comunicazione sul decoro urbano. “Mi auguro che la situazione possa essere recuperata”, afferma Trentarossi, fino a pochi mesi fa membro del Cda di Aem Gestioni, attualmente Guardia ecologica volontaria sia in Comune che in Provincia nel Corpo di tutela ittico-venatoria. “Mi spiacerebbe che così non fosse, per le battaglie che sono state fatte, ma il volontariato è anche questo. Non credo ci saranno ripercussioni nella concessione di contributi: non ne abbiamo mai presi, se non su progetti specifici fatti con privati”. Anche la sede potrebbe adesso essere dismessa, troppo grande e inutilizzata. Era stata concessa ai tempi di maggior attivismo dal Comune, nella palazzina all’inizio di via dell’Annona e i volontari l’avevano ristrutturata. Ora è decisamente sovradimensionata.

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