Cronaca

Ex Tamoil, in tre giorni la consegna delle lettere di licenziamento

A destra, una delle assemblee dei lavoratori Tamoil nel 2010

Saranno convocati a partire da domani e per i successivi due giorni, presso la sede dell’Associazione Industriali, i circa 90 dipendenti Tamoil posti in cassa integrazione dopo la chiusura della raffineria. L’azienda incontrerà i lavoratori, assistiti dai sindacati, a blocchi di una trentina per giorno, per la consegna delle lettere di licenziamento e l’espletamento delle ultime formalità.  Quindi inizierà la trafila dei percorsi presso i Centri per l’impiego e i patronati per l’avvio della procedura di messa in mobilità. Da uno a tre anni, a seconda dell’anzianità,  il periodo durante il quale durerà questa ulteriore fase.  Una cinquantina di loro potranno “scivolare” verso la pensione, a seconda dei requisiti maturati. Saranno tre giorni che segnano la chiusura di un cerchio, avviato  il 19 dicembre 2011 e che ha visto l’azienda mantenere tutte le promesse fatte ai sindacati sul fronte economico, senza però includere la cosa più importante, l’avvio di una reindustrializzazione che consenta di immaginare un diverso futuro lavorativo. Nell’ultimo Tavolo regionale, a novembre, i sindacati avevano chiesto all’azienda il prolungamento della collaborazione con l’agenzia di outplacement. Mentre sono attesi maggiori dettagli sul progetto di impianto per lavorazione materie plastiche che Tamoil ha annunciato sull’area ex Bortolotti. In ogni caso, si tratta di piccoli numeri. Alcuni lavoratori in cassa integrazione si stanno muovendo da tempo in autonomia, chiedendo attraverso le sedi istituzionali di Provincia e Regione di essere reimpiegati nelle attività di sicurezza e prevenzione che per legge Tamoil deve garantire presso il deposito cremonese.

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