Cultura

Dante Ruffini, l'artista e il suo tempo: due mostre a 50 anni dalla morte

Presentata  in Comune dal sindaco Oreste  Perri e dall’assessore alla Cultura Nicoletta De Bona i due eventi – mostra dedicati all’artista Dante Ruffini, nel cinquatesimo anniversario della morte avvenuta nel 1963. Due le iniziative: Mostra artistica a cura di Laura e Marco Ruffini e Sonia Tassini, in programma a Palazzo Comunale nella sala dell’Antica Cappella dal 14 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014; e una mostra documentaria a cura di Angela Bellardi e Emanuela Zanesi presso l’archivio di Stato di Cremona  dal 7 al 19 gennaio 2014.

Le due mostre, unite dallo stesso titolo e tra loro strettamente correlate, hanno l’intento di presentare questo artista non solo attraverso una scelta panoramica delle sue opere e della documentazione a queste dedicate, ancora conservata nell’archivio di famiglia, ma vogliono anche in parte far rivivere lo studio dello scultore, un luogo che esiste ancora e che di questa arte e di questa personalità fu palcoscenico privilegiato. Qui Dante Ruffini operava con la mente ed il pensiero nel momento della pura ideazione,  qui teneva rapporti epistolari con altri artisti, con architetti e con i sempre numerosi committenti, ma qui egli anche lavorava concretamente con la creta, il marmo e lo scalpello vivendo in ideale solitudine tutto il difficile processo che, da una prima idea, doveva alla fine consentire la nascita di tante opere di così straordinaria armonia.

La mostra artistica a cura di Sonia Tassini. Le sculture, realizzate con varie tecniche (marmo, bronzo, terracotta e gesso), provengono tutte, tranne una di proprietà del Museo Civico di Cremona, dalla collezione di famiglia dei figli Laura e Marco e ben esemplificano, sin dai primi esordi, la copiosa attività svolta da Ruffini non solo in città, ma anche a livello nazionale. L’itinerario di visita si sviluppa in tre diverse aree tematiche che riguardano, nella prima sala, la sua produzione laica e quella religiosa, di cui si dà conto principalmente  attraverso opere di piccola e media scala, mentre grazie a due bassorilievi in gesso i visitatori possono conoscere due sue grandi realizzazioni: l’altare di S. Lucia Filippini nella Cattedrale di Montefiascone e la fontana dei Caduti di Cremona. Nella seconda sala protagonista diventa, invece, lo scultore con i suoi affetti familiari rappresentato da tre suoi ritratti, opera dei pittori Ezio Pastorio e Mario Biazzi e del fotografo Ruffini, da tre busti dedicati ai figli e dalla ricostruzione integrale, cioè utilizzando le stesse opere, di un angolo dello studio di via C. Speranza quale appare in una fotografia d’epoca. Completa il percorso una video proiezione in continuo di un’ampia scelta di opere realizzate da Ruffini in spazi religiosi e non  ed ancora oggi visibili a Cremona ed in altre località.

La mostra documentaria a cura di Angela Bellardi ed Emanuela Zanesi. La mostra che verrà allestita in Archivio di Stato racconterà, attraverso gli appunti personali, i rapporti con gli artisti del suo tempo. La mostra sarà anche l’occasione per esporre alcuni disegni inediti e fotografie di opere poco note al grande pubblico perché fuori Cremona, come il grande ciclo di sculture della chiesa di Montefiascone o di Sanremo.  Come segno di continuità con la grande esposizione artistica anche la mostra documentaria avrà come titolo “Dante Ruffini (1905-1963). Lo studio dello scultore”: lo studio in cui lo scultore non solo modellava le sue opere ma studiava e intratteneva rapporti epistolari con gli amici artisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...