Economia

Pugnoli escluso da Giunta camerale "Qualcuno non ha rispettato gli accordi”

“Qualcuno non ha rispettato gli accordi sottoscritti”. Delusione in casa Ascom- Confcommercio per la mancata elezione quale componente della nuova Giunta camerale, di Claudio Pugnoli, presidente dell’associazione di via Manzoni, dopo le nomine avvenute ieri in Consiglio. Pugnoli consegna ad una nota stampa il suo pensiero sull’elezione che ha visto come più votato l’altro rappresentate del settore commercio e servizi, Giuseppe Bini, presidente di Confesercenti Lombardia Orientale.

“Abbiamo inteso – afferma Pugnoli –  in questi mesi, il rinnovo della Camera di Commercio come un’occasione per dare una rappresentanza ancora più forte al tessuto dell’economia cremonese. E, in particolare, abbiamo voluto che la classe dirigente fosse espressione democratica di tutti i settori e di tutte le Associazioni del terziario. Con questo spirito, nonostante fossimo in grado di presentarci da soli (la Confcommercio riunisce circa il 50% delle imprese del commercio, turismo e servizi), abbiamo voluto gli apparentamenti –  così da portare in consiglio anche i loro rappresentanti – con Ascom Crema (con la quale abbiamo condiviso un’esperienza importante) e con Confesercenti (che seguendo la logica di Rete Imprese Italia è stata spesso al nostro fianco nel condividere significative prese di posizione per il nostro territorio). È stata, ritengo, una scelta dettata dalla consapevolezza che per essere più forti occorre fare sistema, che le fughe in avanti servono a qualcuno ma non si conciliano con il bene comune. Resto convinto che senza un’autentica collaborazione la nostra provincia rischia di correre con il freno a mano tirato verso il futuro.

“Guardando alle nomine in Giunta, mi preoccupa che l’Associazione che rappresenta, in assoluto, il maggior numero di imprese resti esclusa. Una logica che appare paradossale se si pensa alla Camera di Commercio come all’Istituzione che, attraverso le realtà di rappresentanza, è espressione delle aziende. Gli accordi tra le realtà del commercio miravano proprio ad affermare un clima sereno, collaborativo e di dialogo. Qualcuno, evidentemente, non ha rispettato gli accordi sottoscritti. Sono dati oggettivi.

“Continueremo – conclude Pugnoli – ugualmente il nostro lavoro, anche senza essere nella Giunta Camerale. Ce lo impone il sentirci addosso la responsabilità del bene delle comunità e di chi si riconosce nei valori dell’associazionismo.  C’è un’economia da far ripartire, c’è il lavoro da far crescere, ci sono le imprese che devono essere aiutate a non arrendersi di fronte alla crisi, c’è il turismo da rilanciare, c’è un settore, il nostro (di cui siamo la vasta maggioranza), da rappresentare e a cui dare voce. Ecco perché siamo pronti a garantire il nostro contributo, propositivo ma anche, all’occasione, critico, con la stessa trasparenza, con la stessa passione, con la stessa determinazione messe in campo fino ad oggi. Il mio impegno e quello della Confcommercio, dunque, continuerà ad essere in questa direzione. Con lealtà e responsabilità”.

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