Cronaca

Così spacciava nei locali di Cremona il tunisino inchiodato dalle intercettazioni

“Una serie numerosissima di telefonate” per concordare appuntamenti in orari serali e notturni e “una serie frenetica di incontri in diversi locali della città”. Così scrive il giudice Letizia Platè nella motivazione della sentenza di condanna nei confronti di Samir, tunisino di 37 anni, disoccupato, processato con il rito abbreviato e condannato ad una pena di un anno e mille euro di multa per spaccio di sostanze stupefacenti. Per l’imputato, il pm Roberto di Martino aveva chiesto una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione e 45.000 euro di multa, ridotti, per lo sconto di un terzo della pena, a quattro anni e quattro mesi di reclusione e a 30mila euro di multa. Ora, dopo aver letto la motivazione, il difensore, l’avvocato Ilaria Ceriali, sta preparando l’appello. Per il giudice, Samir a Cremona “gestiva un ampio traffico di sostanze stupefacenti”, in particolare di cocaina. Ad inchiodarlo, le telefonate, numerosissime e tutte di breve durata, che davano luogo ad incontri in diversi locali della città. Tre mesi di indagini, terminate il 2 marzo del 2009 con l’arresto dell’imputato dopo una serie di servizi di osservazione e di pedinamento nel corso dei quali l’uomo era stato notato stazionare presso i locali pubblici e girovagare per la città incontrandosi con vari personaggi. Dalle intercettazioni è stato possibile appurare che nel corso di una stessa serata, Samir si incontrava con diverse persone, anche in posti diversi, “promettendo un caffè, un regalo, un cd, una pizza”, ma per gli inquirenti, quegli incontri quasi giornalieri, l’orario serale e notturno degli appuntamenti, la loro brevità, la mancanza di spiegazioni  tra gli interlocutori “erano finalizzati alla cessione di sostanza stupefacente”. In una telefonata con un acquirente, Samir fa riferimento all’avvenuta cessione di un ‘cd bianco’,  “riferendosi apertamente al colore della cocaina”. Il giudice definisce “stabile e nient’affatto occasionale” l’attività di cessione della droga gestita dall’imputato, arrestato il 2 marzo del 2009 perché trovato in possesso di oltre 10 grammi di cocaina”. Nelle intercettazioni, il 37enne si era accordato con una persona per un incontro ‘chiedendole di preparargli 15 euro’, “facendo riferimento al quantitativo di droga di cui aveva bisogno”.

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