Aler aggregata a Pavia (capofila) e Lodi, ma spunta l'ipotesi Mantova
Andrà in Consiglio martedi prossimo la legge regionale di riforma delle Aler, che dovrebbe dimezzare il numero delle aziende territoriali, portandole a 5. Nella bozza che verrà discussa in via preliminare in commissione il 14 novembre, Cremona sarebbe accorpata a Pavia e Lodi. Il consigliere Pd Agostino Alloni ha proposto in un emendamento presentato martedì, di costituire una sesta azienda, accorpando Cremona con Mantova (che nella bozza attuale è invece aggregata a Brescia).
Nell’aggregazione Cremona, Lodi, Pavia, è stato quest’ultimo capoluogo ad essere indicato come sede della presidenza in quanto città col maggior numero di abitanti. Per contro, però, l’Aler di Cremona ha il più alto numero di alloggi per dipendente (191, contro i 154 di Pavia i 104 di Lodi) e un indebitamento nullo. Quattro i dirigenti in forza all’Aler di Pavia, uno a Cremona, 3 a Lodi, nonostante questa abbia il minor numero di alloggi gestiti: 2399 contro i 5736 di Cremona e i 5865 di Pavia. Cremona inoltre gestisce 3539 tra box e negozi, mentre Lodi 646 e Pavia 2543.
A Cremona anche i compensi per i manager sono più contenuti: 168mila euro lo stipendio del direttore, contro i 215mila di Lodi e i 185mila di Pavia. Anche il costo del personale evidenzia per Cremona una situazione nettamente migliore rispetto agli altri due centri: 29 dipendenti contro i 34 di Pavia e i 20 di Lodi. L’Azienda di via Manini inoltre ha un attivo circolante sul totale investito del 23% contro appena il 7,05% di Pavia e il 10,45% di Lodi. E praticamente nessun mutuo sulle spalle.
Il progetto di legge di riforma Aler prevede la presenza di un presidente e di un consiglio territoriale, con un massimo di 11 componenti, che rappresenti le istanze dei territori.
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