"Gli enti locali escano da Centropadane Terzo ponte inutile"
Si preannunciano tempi lunghi per la definizione del futuro della società autostrade Centropadane, “congelata” operativamente da due anni per il blocco della gara per il rinnovo della concessione. Ieri il Cipe ha deciso di non dare corso ad una precedente delibera alla quale era allegato lo schema di convenzione per la gestione dell’autostrada Brescia – Cremona – Piacenza. Sarebbero infatti emerse delle criticità. Dunque la convenzione risulta sospesa, dopo la proroga biennale della concessione che era stata concessa alla prima scadenza del 30 settembre 2011. Non una bella notizia per la società di san Felice presieduta dal cremonese Augusto Galli. Per tutto questo periodo Centropadane non ha potuto dare attuazione ai nuovi investimenti (come l’avvio del terzo ponte) previsti nel piano Economico Finanziario, ma si è dovuta limitare alla normale gestione della tratta autostradale.
L’INTERVENTO DI DARIO BALOTTA PER LEGAMBIENTE – «Da un anno e mezzo – scrive Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia a commento della notizia – sono avviate le procedure di vendita della Centropadane a cui hanno partecipato 5 concessionarie autostradali, tre italiane e due straniere, ed ora c’è un nuovo rinvio da parte del Cipe (Comitato Interministeriale per la programmazione economica). Con questi tempi si capisce perché il nostro Paese perde credibilità internazionale. La base d’asta per il cambio di mano era complessivamente di 683 milioni di euro. Il management di Centropadane, in previsione della scadenza della concessione, oramai più volte prorogata, ha inserito nuove e costose opere da fare, come la Cremona-Mantova, il terzo ponte sul Po e il completamento della Ospedaletto-Montichiari, per rendere impossibile la gara. Tutte opere discutibili, sia dal punto di vista trasportistico, che da quello ambientale, che neppure con un pedaggio/salasso ripagherebbe costi d’investimento. Le Province e i Comuni proprietari di Brescia, Cremona e Piacenza di Centropadane, in questa fase di crisi anziché tagliare i servizi ai cittadini e aumentare le tasse comunali dovrebbero accelerare la vendita dei loro asset, ma preferiscono invece le rendite di posizione che danno luogo ad una gestione clientelare e ad un devastante consumo di suolo delle poche aree agricole che restano sui nostri territori. Chiediamo al Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi che si attivi per una rapida privatizzazione dell’Autostrada attraverso la cancellazione delle opere inutili che in essa sono comprese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA