Cronaca

Ex Scac, silenzio dalla Toto: aspetta il sottopasso tra via Milano e Sesto

Ex Scac, ancora nessun cantiere per la riqualificazione della grossa area lungo via Sesto, a pochi metri dal CremonaPo, che dovrebbe ospitare commerciale (si parlava dell’interessamento della catena di arredamento Maison du Monde), artigianale, terziario e una struttura ricettiva. La Toto Costruzioni, attualmente proprietaria dell’area, non sembra intenzionata a breve a sedersi al tavolo con il Comune per la stipula della convenzione urbanistica, atto che darebbe poi il via ai lavori. Il piano attuativo c’è già e a valenza dieci anni, fino al 2022. La ditta, già proprietaria dell’area dismessa, ha tempo fino a quel momento per aprire il cantiere. “Continuo a tenere i rapporti con la Toto – ha detto l’assessore all’Urbanistica Federico Fasani – ma il momento di congiuntura economica non consenta alla ditta di garantire l’attuazione dell’opera. Gli oneri di urbanizzazione da 1 milione di euro uniti alle costose opere di urbanizzazione e al cantiere (è necessario anche smaltire l’amianto) frenano i lavori. Bisogna capire, quando la Toto sarà pronta, i possibili corretti alla pianificazione, a stralci o varianti”. Di competenza della Toto anche l’opera di urbanizzazione più importante per l’area: il sottopasso ferroviario che consentirebbe un collegamento (ora via Paolo Corazzi è strada chiusa) tra via Sesto e via Milano, dove c’è il progetto di un comparto residenziale e commerciale sull’ex Piacenza. “Le due aree – ha spiegato Fasani – non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra. I soggetti sono diversi. Per l’ex Piacenza, a breve ci sarà la fase di adozione del piano. Certo è che, una volta concretizzata una, è molto meglio anche per l’altra. Per quanto riguarda l’ex Scac, c’è da dire che, prima dello scadere della pianificazione, dovrà succedere qualcosa: è nell’interesse di tutti, della ditta che paga già quell’area come edificabile, e del Comune, riqualificare una zona attualmente dismessa con i conseguenti problemi di abbandono e di sicurezza che ne derivano. Il Comune ha fatto tutto, ora spetta alla ditta muoversi”.

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