Cronaca

Crisi, Abibes ammessa a concordato preventivo

foto di destra dal sito “Ship to shore”

Ammissione al concordato preventivo per l’Abibes, l’azienda di stoccaggio e trasporto di gpl in difficoltà da alcuni anni. Il decreto, firmato dal giudice Francesco Sora, è stato emesso  il 5 novembre scorso e depositato in cancelleria il 7, mentre la richiesta della ditta risaliva all’aprile scorso. Commissario giudiziale è stato nominato Ernesto Quinto. Le prossime tappe della procedura prevedono la convocazione dei creditori per il 26 febbraio dell’anno prossimo. L’azienda di via Riglio dovrà portare le scritture contabili in Tribunale entro 5 giorni dalla comunicazione del decreto.

Da tempo tutto è fermo nel deposito del porto canale, triste esempio di una crisi legata a motivi strutturali ma anche a fattori contingenti, come il declino della raffinazione in Italia. Gli unici addetti ancora in servizio sono quelli alla vigilanza. Fondata nel 1990, la Abibes è stato uno dei primi soggetti a credere nelle possibilità di utilizzare il corso del Po per i traffici commerciali. La flotta di gasiere di cui si è dotata negli anni ha fatto per qualche tempo la spola tra Cremona e l’Adriatico, utilizzando al meglio le caratteristiche del porto fluviale più interno d’Italia. I noti problemi pescaggio del corso d’acqua aggravatisi nell’ultimo decennio hanno reso sempre più difficoltoso l’utilizzo del Po. E il colpo di grazia è giunto con la chiusura della raffineria Tamoil che utilizzava i depositi costieri per  stoccare i sottoprodotti della raffinazione del petrolio (gas).  Come riportava l’aprile scorso la rivista specializzata Ship to Shore, “rischia di rimanere una cattedrale nel deserto uno dei più grandi depositi di stoccaggio di GPL in Italia, con una capacità di 20.000 mc (circa 9.500 ton, in 8 depositi tumulati). La struttura si trova nell’area del porto fluviale di Cremona, proprietà della Abibes s.p.a., realizzata nel 1990, con un investimento di 70 miliardi di lire, per essere in grado di operare con trasporti sia stradali sia ferroviari e fluviali. L’investimento comprendeva perciò l’acquisizione di 10 chiatte gasiere da 2.000 mc (960 ton) e di 4 spintori, materiale utilizzato in realtà sempre con limitazioni rispetto alla sua portata a causa della scarsa affidabilità della navigazione sul Po”.

L’ammissione al concordato preventivo rappresenta una notizia consolante per  i 15 dipendenti dell’azienda, che potranno in questo modo accedere ad un altro anno di cassa integrazione straordinaria, nella speranza che l’attività produttiva riprenda. La mancanza di materiale da stoccare rappresenta ovviamente un forte ostacolo a questa prospettiva; altra possibilità sembra essere la vendita della flotta, dotata – come pure i serbatoi –  di tutti i sistemi di sicurezza. Il deposito è inoltre dotato di un capillare collegamento allo scalo merci di Cavatigozzi. Fino al 2012 Abibes  aveva ancora lavorato sullo stock di gas residuo e su forniture da altri impianti, anche dall’estero, fatte arrivare via treno e poi distribuite.

g.b.

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