Autotrasportatori contro nuove imposizioni su limiti di velocità
Gli autotrasportatori della Cna aderiscono alla mobilitazione nazionale della categoria dopo il deludente incontro del 6 novembre con il sottosegretario ai Trasporti Girlanda. “Si attendevano risposte concrete rispetto alle tante criticità evidenziate dalla Cna Fita”, tra cui “risposte urgenti al taglio degli stanziamenti per il rimborso delle accise, il cui ripristino delle piene condizioni agevolative è condizione irrinunciabile per le imprese”. “Questo – afferma un comunicato della Cna Fita provinciale – è sicuramente il momento meno opportuno per tagliare risorse all’autotrasporto. Le misure a favore dell’autotrasporto furono introdotte a fronte del riconoscimento di una profonda crisi del settore che oltre a non placarsi, sta andando oltre l’emergenza costi e necessita di strumenti strutturali, anche di tipo economico. Nel 2012 sono cessate 7.760 imprese di autotrasporto, di queste, 5.899 sono state quelle artigiane : il 76% del totale. Sempre nel 2012, la modalità stradale con percorrenze maggiori a 50 Km, ha movimentato poco più di 102 miliardi di tonnellate-Km subendo una flessione del 10,78% rispetto al 2011 (114.736 milioni di tonnellate-Km) e del 34,32% rispetto al 2008. Infine cresce a dismisura la percentuale di insolvenza rispetto al fatturato, che nel 2011 era dell’1,2% e nel 2012 va al 6,1%. Rimangono infine irrisolti alcuni temi sui quali l’autotrasporto non starà a guardare. Uno dei più importanti rimane senza dubbio il controllo ed emersione illegalità oltre al distacco transnazionale degli autisti che, utilizzato in maniera non conforme alla legge, sta determinando una penalizzante e sempre più diffusa concorrenza sleale, quello del cabotaggio per il quale si richiedono controlli più stringenti. Da risolvere anche la questione legata al Sistri, più volte denunciata, di cui si chiede l’abolizione. Si è in attesa di un atto normativo che dia risposte circa l’applicazione dei costi minimi di sicurezza”.
Un altra notazione critica viene in merito alla possibile “convenzione tra Ministero dell’Ambiente e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzata al contenimento dell’emissione delle polveri sottili e che prevede la riduzione della velocità di marcia in tutto il territorio della Pianura Padana. Già la velocità commerciale media risulta di 50 km/h , diminuirla ulteriormente determinerebbe un notevole incremento dei costi che, soprattutto in questa gravissima fase congiunturale, non è assolutamente sostenibile.
A fronte di una manifesta carenza di legami tra buoni propositi ed atti concreti, se Unatras proclamerà il fermo del settore, i trasportatori cremonesi non potranno che aderirvi se il giorno 14 novembre, il Governo non porterà sul tavolo adeguate soluzioni”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA