Ospedale, sindacati al contrattacco: "I soldi se si vuole si trovano"
All’indomani delle precisazioni della Direzione aziendale sulla vertenza – straordinari, la rsu e le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e Nursing Up contrattaccano e stilano un lungo documento che contraddice molte delle affermazioni del direttore generale Simona Mariani, della direttrice amministrativa Ida Beretta, della direttrice del servizio Infermieristico aziendale Nadia Poli. Ne pubblichiamo uno stralcio, seguendo la ripartizione per capitoli della Rsu.
“1. convocazione tavolo del 4 novembre u.s.: La mail di convocazione, senza che data e orario siano stati preventivamente concordati come da prassi, è arrivata alle ore 16.52 di giovedì 31 Ottobre; indi il giorno dopo festività del 1° Novembre, poi sabato e domenica e infine il 4 Novembre santo patrono di Casalmaggiore. Se si voleva far fallire quella convocazione questa era la strada migliore. Aggiungiamo che questo episodio è l’ultimo di una serie di altri che messi tutti assieme possono tranquillamente farci affermare che le relazioni sindacali in questa azienda sono in uno stato che definire penoso è usare un eufemismo. (…)
2. Trattativa sugli straordinari: il Direttore Generale cita due incontri di Luglio e di Settembre sul problema degli straordinari; dimentica però (o finge di dimenticarsi) di quello del 3 Giugno 2013 nel quale l’Azienda ha sottoscritto un accordo che la impegnava a pagare i restanti straordinari del 2012 con la mensilità di ottobre
3. Pagamento straordinari con altre risorse: l’Azienda, prima col Direttore Generale e poi col Direttore Amministrativo, sostiene che: “non è pensabile prendere risorse da voci di bilancio diverse anche perché la Corte dei Conti lo impedirebbe”, “il pagamento degli straordinari può essere effettuato solo con fondi aziendali”. Bene, non è del tutto vero. Ci sono casi in cui alcune aziende hanno utilizzato fondi di bilancio per finanziare i fondi del comparto, concordandole con i sindacati nella contrattazione aziendale. Quindi non è “che non si può”, è che “non si vuole”. Dove trovare le risorse? Vogliamo parlare, solo per fare un esempio, delle spese per consulenze esterne che ormai superano abbondantemente i 2.500.000 euro annuali, almeno la metà delle quali, a detta non solo dei lavoratori del comparto ma pure di alcuni dirigenti, completamente inutili e senza contare peraltro quelle mascherate da attività formativa? Oppure, sarà demagogico ma è la pura verità, dei premi nell’ordine delle decina di migliaia di euro che i dirigenti si portano a casa (e guai se ritardano di qualche giorno) grazie anche al lavoro dei colleghi ai quali invece viene negata “l’elemosina” di poche ore di straordinari?
4. Progetti riorganizzativi: sempre il Direttore Generale sostiene che “sul piano organizzativo, come richiesto anche dai sindacati, vengono portati avanti vari percorsi”. E’ completamente falso: a parte il progetto di intensità di cura al Presidio di Oglio Po, a cui la RSU ed i sindacati hanno dato il proprio assenso perchè se ci sono le condizioni noi gli accordi li firmiamo, il resto è tutta aria fritta. In questi due anni si sono susseguite una serie di presentazione di piani riorganizzativi in alcuni casi anche contradditori tra di loro, e che sono tutti quanti abortiti. Nel frattempo il personale turnista, non fa vita; due o a volte anche tre notti consecutive sono ormai una costante nel loro lavoro. Quando arriva il riposo c’è il terrore della chiamata per rientrare in turno. Nessuna possibilità ormai di programmare una vita al di fuori dell’ambito lavorativo. Famiglie di turnisti in cui il marito e la moglie hanno l’unico contatto nel momento del cambio turno. Questa è l’amara realtà che l’azienda non coglie o non vuole cogliere. Del resto se la responsabilità di redarre progetti riorganizzativi è delegata ad una dirigente che nella sua vita ha fatto la turnista poco o punto.
5. Ordine di servizio scritto: la dirigente di cui sopra afferma, con un pizzico di malcelata soddisfazione, che “in una settimana sono arrivate 5 richieste; per il resto la procedura è stata quella di sempre….”. Affermazione gravissima questa. In pratica, premesso che la richiesta dell’ordine di servizio scritto in caso di rientro in turno dovrebbe essere la normalità, abbiamo l’ammissione pubblica che la procedura (quella di sempre…) non è però quella prevista dalle normative contrattuali e del lavoro. La dirigente Sitra, e naturalmente la direzione aziendale, stanno affrontando con una disinvoltura un po’ affrettata una probabile denuncia per comportamento antisindacale.
6. Decurtazione in busta paga delle indennità festive: E’ vero, come sostiene la Dr.ssa Beretta, che “la procedura era stata spiegata nel corso di due incontri con i sindacati”. Peccato però che il direttore amministrativo omette di dire che la RSU ed i Sindacati avevano chiesto tre semplici cose: innanzitutto la prova dell’errore informatico che ha prodotto una duplicazione delle indennità festive, perché non è che uno possa venire ad un tavolo sindacale e dire che la “luna è una formaggia” senza produrre le relative prove; poi l’individuazione del responsabile o dei responsabili di questo errore e, nel caso fosse dipeso da un difetto del software, la rivalsa anche economica nei confronti della ditta fornitrice; infine la comunicazione a ciascuno dei 350 turnisti interessati alla faccenda dell’entità della propria decurtazione concordando con ognuno di loro un piano di rientro che non superasse la somma di 20 euro mensili.
Nulla di questo è stato fatto. Abbiamo visto con i nostri occhi decurtazioni in busta paga vicine ai 200 euro. La comunicazione dell’Azienda è pervenuta ai dipendenti tramite il programma di timbratura personalizzato il giorno stesso del pagamento degli stipendi (25 Ottobre). Alcuni dei colleghi ci hanno informato che qualcosa non andava perché si erano accorti già nei giorni precedenti di una decurtazione di ore. Un comportamento davvero inqualificabile da parte dell’Azienda. Ora, sempre sul programma di timbratura personalizzato, è scomparsa la comunicazione del 25 ottobre ma in compenso ne sono comparse altre due: una del 31 Ottobre a firma della responsabile dell’U.O. Risorse Umane e Relazioni Sindacali (ma inserita ieri 4 Novembre) e l’altra del 4 Novembre a firma del Direttore Generale ed inserita il medesimo giorno.
Di quelle due riunioni di cui parla il direttore amministrativo non ci è ancora stato consegnato il verbale. Gli ultimi verbali che sono stati inviati alla RSU ed ai sindacati sono allegati ad una mail del 28 Settembre 2012 e riportano in un colpo solo quelli degli incontri dell’11 Maggio, 14 Giugno, 2 e 4 Luglio, 7, 10 e 21 Settembre 2012 Da allora è scesa una cortina fumogena. E quindi ritorniamo al punto 1, e cioè lo stato penoso delle relazioni sindacali che caratterizza negativamente questa direzione”.
La replica continua poi con una lunga serie di accuse rivolte alla direzione generale, sia riguardo a spese di ristrutturazione a dire dei sindacati non giustifcate, sia riguardo la vecchia questione del presidio ex Inam. “Rivendichiamo quindi nuovamente con forza – concludono i sindacati – il diritto dei lavoratori a venir riconosciuto anche economicamente il proprio lavoro, e siamo pronti anche ad ulteriori forme di lotta. Per ultimo, su una cosa l’Azienda ha ragione. Sul fatto che porteremo all’attenzione degli organismi regionali la situazione che si è creata. Lo faremo, possono starne certi, iniziando proprio da queste prime considerazioni”
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