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L'OPINIONE – Tassati e tartassati Ci salverà Cottarelli?

Anno nuovo, tasse nuove. Nel 2014 pagheremo un miliardo in più. Lo dicono i nuovi dati choc dell’Istat e la Cgia di Mestre. Ma il Governo (smascherato) non ci sta. Dice che i numeri che circolano sono sbagliati. Siamo ormai alle comiche. Lettanipote è andato dalla Lilli Gruber per  parlare della detassazione dei lavoratori e dire che la cifra di  14 euro di riduzioni fiscali al mese è “una barzelletta inventata dai giornali”. Infatti. La Banca d’Italia e la Corte dei Conti hanno fatto due calcoli ed hanno scoperto il trucco:il bonus si aggira, al massimo,  tra i 10 e i 12 euro. Addirittura meno di quanto sostenuto dal piccolo Letta. E lasciamo perdere le difese (imbarazzanti) del trio Saccomanni-Zanonato-Fassina che dopo averci detto che con l’introduzione della nuova tassa – la Trise – non ci sarebbero stati aumenti, ora si  arrampicano sugli specchi, negano  e rimediano solo figuracce. Il vice ministro Fassina , nel tentativo (goffo) di difendere la legge di stabilità ,se la prende addirittura con gli alleati del Pdl al grido “criticano per coprire i guai di Berlusconi”.  D’accordo, il Cavaliere sta inguaiato, pure il Milan va male in campionato e la Barbara contesta. Ma che c’entra con la mazzata in arrivo?  L’impatto delle nuove gabelle è micidiale.

E’ poi patetico poi il tentativo dei Letta boys di oscurare il lavoro della Cgia di Mestre, cioè di un  centro studi che  sul bilancio pubblico  a molti pare oggi più autorevole persino  del Fmi e Bankitalia messi insieme. Il piccolo team degli artigiani veneziani (appena 15 addetti) è guidato da un comunista vintage, Giuseppe Bortolussi. Il Bepi ha 65 anni, guida il suo pool da 33. E’ uomo cazzuto, ha fatto vent’anni nel Pci, è stato assessore nella giunta Cacciari e candidato Pd contro Luca Zaia per la poltrona di governatore del Veneto.

Durante il governo Prodi  ha fatto “impazzire” il vice ministro Visco, oggi incalza Fassina. E ci riesce benissimo. I numeri stanno dalla sua parte.  Dirò di più: Bepi ha già messo le mani avanti. Dice che la stangata che ci rifileranno lorsignori è addirittura sottostimata. Corriamo insomma il pericolo che il saldo (esattamente  un miliardo e cento milioni)  sia ancor più pesante. Perchè?  Perché non abbiamo fatto ancora i conti con i sindaci sempre a caccia di nuove risorse.

Il fiscalismo in Italia ha da tempo superato il limite della tollerabilità, inventandosi di tutto di più. La Tasi, ad esempio, altro non è che la brutta copia dell’Imu.  Stangano per fare tornare i conti.

Ed intanto gli italiani diventano sempre più poveri. I disoccupati continuano ad aumentare (1,2 milioni in più  negli ultimi sei anni). Anche le parrocchie sono in bolletta ma la Cei si prepara a “tagliare” i vescovi e le loro auto blu. Il vescovo di Agrigento gira già  in motorino, quello di Carpi in bici. Papa Bergoglio  ha  detto che bisogna ridurre le diocesi ; oggi sono 226. Saranno ridotte ad un centinaio (in base agli accordi concordatari del 1984).  Il nostro governo invece  fatica a tagliare la spesa pubblica. Non ce la fa. Per riuscirci ha chiamato il cremonese Carlo Cottarelli ; cioè un tecnico, uno che lavorava da 25 anni al Fondo Monetario. Il suo piano sarà pronto a marzo-aprile del 2014. Campa cavallo.  Cottarelli è persona seria, affidabile. Io ho lavorato col fratello e so di che pasta sono i Cottarelli.  Entro il 13 del mese Carlo ci farà conoscere un primo schema delle sue idee. Gli servono  carta bianca e la massima copertura politica. Carlo interverrà in tutti i settori, comprese le società controllate e la Rai. Agirà anche attraverso la mobilità del personale e la trasformazione dei dirigenti pubblici in manager. Vogliamo fargli gli auguri?

Enrico Pirondini

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